Comincio questo topic spinto dalla rilettura di una storia che non ricordavo affatto: sembrava davvero intrigante e mi chiedevo perchè l'avessi rimossa, poi tutto mi è stato più chiaro. Insomma vorrei invitarvi a indicare quelle storie che sembravano promettere chissà che sgonfiandosi poi in maniera drammatica.
Comincio con quella che ricordavo in apertura:
"tip e tap e il mistero del ratmore college"Ai testi gianfranco cordara, ai disegni roberto vian. La storia inizia maluccio presentando una minnie davvero insopportabile e stereotipata (poi non ci si può meravigliare se topolino, stregato o no, gli preferisce samantha
) ma è solo lo scotto da pagare per spostare l'ambientazione nel ratmore college. E qui la storia decolla: il microcosmo del college è esattamente come ce lo si aspetta (e come è stato descritto in tanti libri, film e fumetti) ma non per questo delude. Gli alunni che costituiscono una sorta di clan, una certa forma di razzismo (molto) latente, un'atmosfera pesante che si ripercuote anche sulla coppia tip & tap riuscendo quasi a dividerla, disegni un pò troppo cavazzaniani (soprattutto nella resa grafica del preside e del professore) ma di effetto. Poi nella seconda parte l'incantesimo si rompe. Tutto si risolve in fretta e senza pathos, nessun colpo di scena vero,
SPOILER
quello con la faccia cattiva era il buono, quella con la faccia da bonaccione era il malvivente e i ragazzi pessimi non erano poi dei teppisti, anzi si ravvedono pure, esattamente come uno si aspettava che fosse sperando di sbagliarsi
In più un elemento favolistico messo lì quasi per "dovere", maldestramente evocato nel finale ma del tutto avulso dalla storia (quasi ci speravo che alla fine comparissero gli et, fulminassero i cattivi, compresi i ragazzi e il fratello di nat e portassero il buon nat con loro tra le stelle
)
Tutto tirato via in poche tavole che quasi non te ne accorgi e una conclusione a tarallucci e vino
SPOILER
Insomma avrebbe potuto essere una perla, invece si è trattato di una vera occasione mancata da cordara che banalizza e mortifica nella seconda parte quanto di buono aveva fatto nella prima, relegando la storia al limbo delle "senza infamia e senza lode" dopo averle fatto sfiorare il paradiso dei capolavori