Quando si fa sùbito il nome di Paul Murry, parlando di fumetto Disney scadente, non è un attacco personale contro l'auore in sé: "Paul Murry" è un po' un termine generico che si riferisce all'immagne piatta, infantile e banale di quelle storie da comic book che tanto hanno contribuito alla morte del fumetto Disney (in America) e che hanno fatto sì che ci fossero tantissimi pregiudizi da parte dei lettori che si manifestano ancora oggi.
Quindi sì, non apprezzo Magò e Basettoni con Topolino antipatico e Macchia Nera ladro di polli perché per me significherebbe appoggiare un po' quella mentalità che ritiene che il fumetto Disney debba essere una sciocchezza banale e di basso target. Mentalità appoggiata dagli autori in primis di questi comic books.
Ecco, mi sento di condividere questo pezzo.
Paul Murry è un'idea, un simbolo di un certo modo di vedere Disney da parte di certi autori.
Forse, paradossalmente, non era nemmeno il modo di vedere che aveva Murry che, come giustamente fatto notare da Floyd, non scriveva una bega e disegnava soltanto.
E come disegnatore, manco mi sento di criticarlo perchè il suo stile era anche abbastanza piacevole.
Tranne Macchia Nera, però, che oltre alla caratterizzazione un po' semplicistica per il personaggio non mi convinceva nemmeno graficamente. E anche il suo Gamba (e qualche Topolino) non erano proprio il top. Era un buon artista, il fatto che ci siano i
Maestri Disney dedicati a lui non significa che sia per forza da venerare, gli articoli di Boschi che spiegavano il perchè c'era Pinocchio con Paperino non mi fa vedere di buon occhio tale assurdo cross-over.
Comprendo che non c'entri solo l'effetto nostalgia nell'apprezzare certe storie un po' strambe. Ognuno è attirato da cose diverse. Di certo io che amo ilo medium fumetto e mi piace conoscerlo nella sua totalità spaziando da
Watchmen a
Stria, Da Grant Morrison a Michele Medda, da
Rat-Man alla
Stella del Polo trovo che concentrarsi su un certo tipo di storielle che rispondo al discorso che fa Vito qui sopra sia un po' riduttivo per capire e mostrare le potenzialità del fumetto Disney. Quindi se penso a Macchia lo penso noir e disegnato da Gott, da Ferioli, da Cavazzano o da Casty, e raccontato da autori di un certo calibro.
Perchè poi non è che solo le storie di una certa importanza valgano: io apprezzo in una certa misura alcune brevi brasiliane con Paper-Bat, le varie incarnazioni di Paperoga, Josè ecc, ma perchè quello era materiale volutamente demenziale, ne era consapevole e ci si divertiva a esserlo, mentre invece il tenore di molte storielline americane era simile ma prendendosi più sul serio ( = pensando che quello fosse il modo ideale di intendere Disney).
Allo stesso modo il Gambadilegno "buonista" degli ultimi anni ha di certo un suo perchè grosso come una casa, primo perchè curato da un autore coi controfiocchi come Faraci che ha saputo giustificare la cosa e secondo perchè ha appunto alle spalle delle ragioni e dei ragionamenti profondi.
Che non c'erano nei comics americani anni '60.
Il nuovo, insomma, non è per forza peggio del vecchio...
anzi!