... l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori..(..5 volte )
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Già, la mia maestrina delle elementari lo avrebbe corretto come errore unico, e mi avrebbe sicuramente premiato per la mia testardaggine e la mia coerenza .. ..(coerenti fino alla fine una grande virtù) com’ero bello con il grembiulino da piccolo,anche se lo odiavo infinitamente,poiché era un vincolo alla mia libertà.
Già poi il mio carattere sanguigno mi espone a critiche aspre ed a impietose sentenze,ma quando non si hanno argomenti da controbattere ecco che giustamente mi vengono contestati i miei vizi di forma, ok va bene sappiamo tutti che viviamo nella società dove l’apparenza ormai è tutto,e tramite essa si viene giudicati ed insindacabilmente catalogati (allora faccio mea culpa) e non potendo interagire con voi a quattrocchi, riapro il mio vecchio libro di grammatica chiuso da decenni or sono sperando che sia abbastanza aggiornato e inizio a rispondervi.
Quando scrissi, che leggere un fumetto è come un “gioco”, siete balzati dalla sedia come dei serpenti a sonagli, nessuna coda di paglia visto che ormai la mia è già bruciata da un pezzo, e non ricrescerà più, ma va bene lo ammetto è una cosa seria, ma solo per gli autori e disegnatori che svolgono il loro lavoro con grande abnegazione penso che sotto sotto si divertano moltissimo, per cui da parte mia sono invidiosissimo.…ma per noi che leggiamo,che ci appassioniamo alle storie più belle della nostra infanzia per noi, per noi rimarrà sempre e solo un hobby un divertimento, ed io farei molta attenzione ad usare il vocabolo “passione, già le passioni che “avvolte ritornano”.
Le passioni sono pericolose, molte volte sono un preludio di malattia, ed in questa bellissima ......
discussione aperta da @Cornelius Coot 1818 con le altrettanto belle risposte di voi altri tutti.
Ma in tante risposte nessuno ha detto qual è il senso dell’accumulare oggetti cianfrusaglie varie, molte volte il collezionismo è una vera malattia , una “passione” per l’appunto, si comprano libri ed enciclopedie solo per riempire quel “vuoto” dello scaffale? Si riempiono intere librerie di fumetti di tutti i tipi di tutte le nazioni, che una volta sistemati nelle loro mensole e imbustati per benino, rimangono senza leggere per lustri, decenni,secoli..ecc ecc , oh nessuno sa quanta di questa roba da collezionismo perfetta ed intatta io trovi nei mercatini e rigattieri vari ,..allora mi sono chiesto tutta questa mania del collezionismo, questa morbosità tutta questa fretta nel “tappare i buchi delle nostre collezioni”se molte volte non rappresenti quel banale tentativo di anestetizzare qualche piccola ulcera, ancora sanguinolenta presente nel nostro inconscio. Molti collezionisti provano un grande piacere nel far ammirare il proprio “altarino”agli amici, piacere condiviso per l’appunto,la ricerca di nuovi amici attraverso la propria collezione, solo questo può cicatrizzare quella ferita.
Ci siamo chiesti cosa ne sarà dei nostri fumetti una volta che non apparterremo più a questa terra, ma prima di porsi questa domanda qualcuno dovrebbe rispondere alla mia ; Cosa ne sarà delle nostre delusioni, che cosa ne sarà nelle nostre esperienze , che cosa ne sarà delle nostre gioie accumulate all’interno di quasi un secolo di vita? Se tutto il nostro baule di esperienze svanirà nell’oblio al momento della morte… bè allora anche tutte le mie “collezioni reali”possono bruciare con esse.
Ora scusatemi per la “fuori discussione” nella “fuori argomentazione”, qui si dovrebbe parlare di voti e di votazioni, ma faccio di nuovo mea culpa perché ho omesso un particolare importantissimo,molti di voi, siete o siete stadi dei “liceali”, e giustamente non conoscete gli “istituti”di meta anni 90 se non dal di fuori, o per sentito dire, ma si sa per sentito .. (le “autogestioni da parte della casta duravano mesi”, bisognava prendersi a botte solo per entrare a scuola, quando in quei giorni la casta aveva deciso che c’era lo sciopero, erano insindacabili ,allora che fare? dovevo solamente decidere da chi “prenderle”,se dai ragazzi più grandi o dai miei.,molte volte sceglievo la terza opzione, me ne andavo in giro senza far nulla per cinque ore, pensando che sarebbe stato meglio andarsene a lavorare senza nessuna istruzione superiore già a quattordici anni… come poteva la mia mente essere concentrata sulle regole della corretta sintassi, ai verbi e complementi oggetto in quel fosco periodo….neanche a pagarmi studiavo..) Mickey Mouse fatti coraggio!!!
Quindi nemmeno da questa parte possiamo fare dei paragoni, ma posso per tornare finalmente in “filo” alla discussione che i voti alle storie vanno dati , troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero, con delle stellette o dei cuoricini ,.. poi fate come vi pare, a me nulla cambia, e figuriamoci a voi, però Gianluca un ragazzino di tredici anni che io non conosco, questa minuscola responsabilità se l’è presa, sbagliando o non sbagliando, con incoerenze o senza incoerenze.
Ed anch’io, non mi sottrarrò dalle mie responsabilità continuando a scrivere e a scrivere,fino alla fine complice della mia testardaggine, anche correndo il rischio di essere insultato a più riprese ,indirettamente o direttamente ma allora mi dovrei “vergognare” che a questa età compia ancora degli errori grossolani di ortografia… certo sono sicuro che a molti non sono simpatico, ma vi dico che ben altre sono le situazioni di cui un ragazzo di debba vergognare.