Nell'auspicio di vincere l'indolenza e di scrivere finalmente qualche nota a proposito del sentimento religioso nella saga di Don Rosa (se qualcuno anzi fosse cosi' cortese da indicarmi il topic piu' adatto per tali note, mi farebbe un grande favore), sto rileggendo i vari episodi nella lingua originale, e devo constatare che il processo di traduzione=semplificazione di cui si accennava piu' sopra, e' qui ampiamente utilizzato. Si prenda a puro titolo di esempio il caso del capitolo V "The new laird of Castle Mcduck": a parte il quasi inevitabile impoverimento del testo tradotto che non presenta quell'inflessione scozzese tanto sapientemente resa sulla pagina dall'autore diluita in un italiano comune senza alcuna particolarita' idiomatica (semplificazione che si riscontra fin dal titolo, dove a fronte di un, pur corretto, "proprietario" il testo inglese riporta "Laird", termine estremamente preciso che descrive il possesso di un "estate" da parte della piccola nobilta' scozzese), nell'ultima vignetta della settima tavola, Paperone, impugnando la spada sulla merlatura del torrione, grida "I de' Paperoni trionferanno fino alla fine del mondo!" con una esclamazione tutto sommato abbastanza sciapa e incolore. Ben piu' pregnante la battuta originale "McDucks triumhpant until the Crack of Doom!" dove il riferimento religioso e' esplicito al cristiano Giudizio Universale (appunto Crack of Doom), ma dove la raffinatezza dell'espressione rimanda anche, in un gioco di specchi riflettenti, al Macbeth shakespeariano
"Why do you show me this? A fourth! Start, eyes!
What, will the line stretch out to the crack of doom?"
quando le streghe mostrano al sovrano ormai conscio della sua prossima caduta, la linea degli eredi di Banquo destinata a non estinguersi fino al Giudizio Universale (o cosi' almeno, graziosamente, voleva compiacersene Giacomo I d'Inghilterra).