Sinceramente io evito il più possibile di leggere i post su Facebook e quei commenti senza virgole, pieni di k e di abbreviazioni da codice fiscale, in cui non sembra esserci la minima idea di cosa sia la lingua italiana, se non altro per evitare travasi di bile.
Sulla dilagante esterofilia mi accodo a quanto già espresso in precedenza: un conto sono alcune parole intraducibili, se non con una lunga circonlocuzione, un conto sono le parole delle quali esiste un perfetto corrispondente nella nostra.
Per quanto la nostra stessa lingua ha subito molti innesti da parte dei galli e dei barbari germanici: in linea di massima tutte le parole che suonano diverse dal loro corrispondente latino sono state importate nel corse dei secoli:
gatto,
cavallo,
guerra,
guardia,
uccello, persino
parlamento, e poi un ulteriore numero incalcolabile.
Cifra e
zero vengono dall'arabo...
Purtroppo la diffusione dei correttori automatici ha reso certi erroracci piu' comuni. Ma davvero non si riesce ad insegnare a un computer la corretta sillabazione italiana?
Visto che la questione è stata posta: sì, i software SANNO come andare a capo. Basti pensare a Word, che conosce benissimo le sillabazioni delle parole, ma anche allo stesso Photoshop.
Io posso affermare di aver letto il mio primo libro (un giallo di Agatha Christie) a 18 anni, qualche mese dopo aver finito la scuola (ovviamente, avevo letto qualcosa anche prima, ma era sempre roba "imposta dall'alto", mentre quel "primo" libro ero andato io a prenderlo, senza che nessuno mi dicesse niente)!
:o
Lo dici come se fosse una cosa meritevole di attenzione...
Boh... io, il mio primo libro "NON IMPOSTO dall'alto", fu
Ventimila Leghe sotto i mari, avevo 7 anni. E da lì non mi sono più fermato: giunto a 18 anni avevo già divorato tutto Verne, moltissima Agatha Christie, buona parte di Ellery Queen, una serie infinita di
Urania e di
Gialli Mondadori e, lo crediate o meno, persino il vocabolario Zingarelli, non consultato ma proprio letto tutto, per non parlare dei libri di scienze che in casa non mancavano mai (mia madre insegnava alle medie), letti e riletti come libri di fiabe quando ero alle elementari.
E ovviamente pure i libri di fiabe, eh.