Intervengo per dire la mia, e non per aprire un dibattito.
Beh, io sono uno di quelli cui Zerocalcare non piace. Per niente.
Onestamente trovo che sia stato sopravvalutato in maniera incredibile, e che solo paragonarlo al genio puro di Ortolani sia come paragonare jovanotti ai Beatles: insomma,
cicciobello, ne hai di strada da fare.
Detto ciò, senza offendere nessuno, ci si può chiedere: perché a molti non piace?
Per i disegni? in effetti ho visto di meglio, ma non credo sia questo il punto.
Per il concetto? Per la romanità? Per il giovanilismo spinto?
Mah, che dire... qualche sua vignetta strappa il sorriso, certo. Ma io appartengo culturalmente ad un altro mondo, e lui sembra che ci goda a scavare un solco (anzi, una voragine) anziché colmare il gap generazionale; ho letto
La Profezia e, ci credete? Non ho minimamente capito di cosa si stesse parlando. Insomma, la sensazione di stare perdendo il mio tempo cresceva pagina dopo pagina e alla fine si è tramutata in certezza. Gap generazionale incolmabile?
Poi un amico mi ha fatto vedere una paginetta, tratta da non so dove, nella quale praticamente si invitava il lettore a sparare a vista ai poliziotti ritenuti
servi dei padroni, con le solite motivazioni da Brigate Rosse che ormai farebbero solo ridere i polli, se non fosse per i lutti sparsi lungo lo Stivale e lungo gli anni.
E allora ho capito che c'è dell'altro, oltre al disegno che non rientra molto nelle mie corde (ma ci si può passar sopra) e ai testi fuori dal mio linguaggio.
Ora lapidatemi pure: avverto però che le pietre mi attraverseranno come se io fossi una proiezione olografica.