In ritardo di tre numero eccomi pronto a documentare questo n.14. Partiamo con la copertina inedita (?) di Ferri.
Zagor n.14: Il fuggitivoRaffaelli ci spiega un po’la storia iniziata nello scorso volume e che finisce qui spiegandone tutti i passaggi con la consueta bravura anche nel coinvolgere il lettore facendogli sfogliare le pagine del volume, Frediani ci racconta i retroscena del lavoro su Zagor di Gianluigi Bonelli in particolare quelli che riguardano il sesto senso che egli attribuisce allo Spirito Con La Scure, infine Burattini approfondisce la caratteristiche peculiari di Pablo Rochas, “Doc” Lester e Alex Nicholson.
Sfida Allo Spazio (Nolitta/Ferri) viene abbandonato il modo di scrivere tipico delle strisce (ma non il formato) per raccontare un’avventura che chiamarle particolare è dir poco. Infatti scopriamo che un certo Barone La Plume sta tentando di volare con mezzi molto avveniristici per l’epoca, oltre che a cattivo fine, e tenta, per far colpo sugli abitanti del forte in cui staziona, di usare la mongolfiera. Cico, che nel frattempo ha già fatto conoscenza con il barone, utilizza la mongolfiera come rifugio per mangiare in pace ma disturba un ubriacone di passaggio che stacca il pallone da terra. Insomma inizia un’avventura ce coinvolgerà un nuovo caposaldo della saga zagoriana, “One Eyed” Jack, un cattivo che vuole rubare una corona che viene custodita su una chiesa costruita in cima a un picco. Naturalmente l’arrivo di Cico in mongolfiera gli propone il mezzo perfetto per raggiungerlo di sorpresa, e per farlo imprigiona tutta la compagnia. Come solito, Zagor riuscirà a liberarsi e a intervenire in un cruento scontro con l’uomo dall’occhio di vetro. La storia è abbastanza carine, la prima parte sembra allontanarsi dai presupposti delle strisce, poi prosegue con un susseguirsi di fatti che raccordati tra loro formano una storia completa, ma non proprio al top. Manca qualcosa, quel qualcosa che rende anche una struttura come questa una storia Bella, con la B maiuscola, lasciandola nella serie di storia pubblicate in questi tempi, che sono belle e si leggono con piacere ma non sono complete. I disegni di Ferri non si rinnovano e rimangono quelli bellissimi di sempre.
Clark City (Melloncelli/Bignotti) i jolly della Bonelli ritornano alla carica con Zagor, seguendo quello che è il loro stile, ovvero quello di copiare il più possibile quello dei predecessori, per non far notare differenze tra le storie. Zagor si deve occupare di un bandito che ha creato una vera e propria città di banditi, dove quelli della sua banda vivono e preparano il “lavoro”. L’obiettivo di Zagor è infiltrarsi e portare informazioni, se non direttamente debellare, la banda. Per farlo, Lo Spirito Con La Scure utilizzerà un circo che a suon di quattrini accetterà di aiutarlo. Ma la storia è molto tortuosa. La bravura dei due è ottima in quanto raccontano una storia molto interessante, soprattutto nel vedere l’intero circo esibirsi, che da un’idea di rilassamento alternandosi a una trama scattante e ricca di colpi di scena. Soprattutto la storia raccontata è molto umana, basta leggere le ultima pagine e il gesto compiuto da un personaggio. I disegni di Bignotti sono molto simili a quelli di Ferri, ma hanno un tratto più marcato e spesso, e Zagor non è ancora entrato appieno nelle sue corde. Bignotti sarà poi uno dei due che aiuteranno Ferri nello svolgere il colossale lavoro che svolgerà con regolarità.
Trappers (Nolitta/Ferri) la coppia ormai consolidate si tiene l’onore di arricchire il cast zagoriano con un bel po’di elementi. Sono i trappers del titolo, grandi amici di Zagor, che all’arrivo di uno di loro al raduno regionale, grondante di sangue per colpa di frecce Museé, tenteranno subito si attaccare la tribù suddetta che però ha la fortuna di essere sotto la protezione di Zagor, che vuole andare a fondo nella faccenda. Infatti, Il Re di Darkwood, scoprirà che la colpa del gesto è di una serie di rapimenti di alcuni giovani guerrieri della tribù. Andando ancora più a fondo scopriremo come questi siano stati catturati da un nobile cacciatore che li usa come prede per concludersi con un inseguimento reciproco tra il nobile e Zagor che avrà il ruolo di preda in un finale a dir poco spettacolare. Una storia molto bella che va a aggiungersi a quelle che colpiscono dentro del ciclo dello Spirito Con La Scure. Una trama bellissima racconta con la giusta dose di tensione ed emozioni da Bonelli jr. Una gran bella storia, resa così anche da dei disegni misteriosi e inquietanti di Gallieno Ferri, che danno un’atmosfera perfetta per il contesto. Consiglio di leggerla a chi vuole vedere qualcosa di più di scazzottate e basta.
Un numero nonostante tutto interessante che varia in fatto di autori e che si conclude con il botto. Ma tenete d’occhio anche il prossimo perché anche lì ne vedremo delle belle.