Fatto, ecco le "motivazioni" del mio voto, sperando che possano influenzare anche qualcun altro
Topolino e Eta Beta l’uomo del 2000: Con questa storia si apre l’ultimo grandissimo ciclo delle avventure di Mickey Mouse. Nelle storie a continuazione pre-belliche avevamo lasciato Topolino già sulla via della maturazione psicologica. Il Mickey che ci si presenta oggi è profondamente diverso da quello, è adulto, maturo, disincantato e alieno dai miti roosveltiani dei suoi primi anni.
È il Topolino che ha vinto la guerra, ma anche grazie alla bomba di Hiroshima, è un Topolino che ha raggiunto la consapevolezza della morte e che ha provato delle pulsioni sessuali per le comprimarie delle sue avventure. Probabilmente, però, è anche un Topolino stanco, incapace di auto-motivarsi all’avventura e dunque bisognoso di un elemento forte ed alieno al suo mondo per poter ancora sostenere con successo il suo ruolo predominante nelle strisce quotidiane.
E l’elemento alieno per eccellenza fa la comparsa sulle strisce della serie il 26 settembre del 1947. Eta Beta proviene dal futuro, e rappresenta il campione di un’umanità migliore (utopistica) di quella dell’epoca: è probabilmente l’iniezione di fiducia che è in grado di dare a Topolino l’energia sufficiente per ricominciare la sua attività avventurosa, ma, ormai, con un ruolo diverso: non ha più il ruolo di catalizzatore degli eventi che si sviluppano attorno a lui, ma spesso ha quello dell’osservatore, limitandosi a riportare i comportamenti e le reazioni dell’ "uomo" normale di fronte ai fatti di cui si trova ad essere testimone. Ormai la sua parte avventurosa ed imprevedibile è stata fatta assumere ad Eta Beta,
assimilabile ad un alter-ego di Topolino che ne incarna la parte che il topo ha perso: quella più ottimistica, più disposta all’avventura fine a sé stessa.
Eta Beta e la spia: Memorabile storia "politica" di Mickey: l’atombrello realizzato nell’avventura precedente potrebbe venir rubato dagli agenti di qualche potenza straniera, ed infatti Topolino ed Eta Beta si trovano subito a dover affrontare gli attacchi di un ben organizzato trio di spie che riesce a sottrarre loro il prezioso marchingegno.
Durante lo svolgimento della storia assistiamo anche, nella migliore tradizione delle spy-story, alla disintegrazione di una di loro (Trucco) da parte di Eta Beta e all’eliminazione di un’altra (Mirta) da parte della Spia Poeta; la stessa Spia Poeta si rivelerà essere in realtà il capo della polizia Sovietica, in possesso di insospettabili risorse come un disco volante (sul modello di quelli avvistati per la prima volta da Kennet Arnold nel 1947). Al termine dell’avventura la Spia Poeta morirà affogato a causa del peso delle medaglie sulla sua divisa che non gli consentiranno di risalire a galla (poi ci pensera' Casty, come sapete, a "resuscitarlo", con risultati ottimi).
Topolino e Eta Beta nel pianeta Minorenne: Quest’episodio fantascientifico, che potrebbe essere giudicato poco originale e basato sulle riviste di fantascienza di "serie B" dell’epoca (le cosiddette riviste pulp), va invece letto tenendo presente il periodo di guerra fredda in cui si colloca.
I
trigilioni possono essere visti come i russi (del resto sono degli orsi, e l’orso è l’animale simbolo della Repubblica Sovietica) mentre gli umani senza volto potrebbero rappresentare gli americani, minorenni ed incapaci di battersi. Con la chiave di questa metafora, la storia presenterebbe molti aspetti molto interessanti che meriterebbero un maggiore approfondimento: ad esempio quando Topolino ed Eta Beta sono sul punto di essere giustiziati vengono salvati dal ripetersi della storia di Pocahontas, uno dei miti della storia americana, e va notato che anche in questo caso Gottfredson e Walsh non si lasciano sfuggire l’occasione di parodiare il mito: infatti la principessa che salva loro la vita è "un’orsetta lardosa e butirrosa, orrenda e innamorata di Mickey" (cit. A. Faeti, “In trappola col topo” Einaudi, 1986, pag. 243) ben diversa dalla principessa indiana che salvò John Smith...
- Paolo