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Zio Paperone e il tesoro sottozero Barks
Nel 1957 l'intero pianeta sembrava essere minacciato da un imminente, nuovo conflitto mondiale, in cui si sarebbero scontrate le due più grandi potenze dell'epoca: USA e URSS.
Ed è proprio per via della propaganda anticomunista, presente in ogni aspetto della società statunitense, che Barks ci propone una delle sue storie più satiriche.
Ma Zio Paperone e il tesoro sottozero è questo e molto altro.
L'avventura è, come al solito, il tema portante della storia un'avventura divisa in tre precise fasi narrative: una prima parte che introduce la vicenda in modo semplice e naturale, è seguita una seconda che, a sua volta, "approfondisce" la caratterizzazione del console brutopiano (secondo alcuni una versione caricaturale dell'alora segretario del PCUS Nikita Kruscev), ed infine una terza che conclue felicemente il tutto, con la giusta dose di suspence.
E, ancora una volta, l'Uomo dei Paperi dimostra di saper utilizzare al meglio i suoi personaggi, facendoli interagire tra loro in modo spontaneo e realistico.
Un altro dei suoi grandi capolavori.

Capolavorone davvero questo di Barks: come hai ben detto insieme ben miscelato di intrigo, suspense e anche paura quando il console brutopiano vuole lasciare i paperi a gelare fra i ghiacci dell'artico. Ottima la parte comica, costellata di piccole gag come lo Zione schiacciato dai compratori all'asta, o quando quasi sviene dopo aver gettato il Bombastium ad una balena. Impagabile poi l'espressione del console quando scopre che il Bombastium serve solo per fabbricare gelati.

Favolosa questa storia..se non sbaglio è stata riproposta nella Grande Dinastia dei Paperi