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Certamente non il capolavoro della coppia Pezzin/Cavazzano
Beh, questo è innegabile! Ripeto, l'idea dell'alieno non alieno è vecchia e stravecchia (qualcuno ricorda un "alieno" macchiato da una penna a sfera???) E la storia in sè non è nulla di che, questo è ben scritto nel mio post, che a mio avviso non esce così demolito dal confronto con quello successivo.
Io continuo a difendere i testi del Giorgione numero uno, e i disegni del Giorgione numero due, ovvero le cose che avevo individuato come positive sin da subito negli Incontri falsificati.
A me questo periodo del Cavazza piace più dell'ultimo. Oggi, oramai, il suo stile tondeggiante ha fatto scuola, conta innumerevoli imitatori, o comunque disegnatori che ad esso si rifanno. Allora, invece, era qualcosa di più originale, comico, forse meno d'impatto, ma decisamente più particolare.
E quanto alle idee vulcaniche dell'ingeniere... Beh, le storie con Paperino e Paperoga, o quelle coi bassotti che prendono una sporta di mazzate, ecco quelle che definirei tra i suoi capolavori, non certo questa. Che, in ogni caso, contiene elementi a sufficienza per apprezzare la mente dello sceneggiatore che vi sta dietro, eccome!
Infine, sono fortemente convinto che l'inizio della storia sia niente meno che geniale. Una citazione di fumetto nel fumetto che ravviva la storia e spinge a ricordarla. Perchè dovrebbe appesantirla? Non avviene a metà, non spezza il ritmo. E' un prologo, un'intro. Spiritosa, breve e originale. Non solo, si rivela anche un tentativo furbetto di spiegare come mai gli alieni parlino sempre in maniera comprensibile nelle storie Disney.
E poi i riferimenti personali agli autori, secondo me, laddove intelligenti (e questo è il caso, eccome), sono piacevoli. Così la barbetta del Cavazza qui, come la mano mancina di De Vita jr che verga inchiostro nelle pergamene della Spada di Ghiaccio.