Molto graziosa questa storia targata Russo/Ongaro, che vede un Paperino come al suo solito in ristrettezze economiche impossibilitato a partire per le ferie estive nel mentre la città si va via via svuotando e amici e parenti sono indaffarati nei preparativi per le loro villeggiature lontano da Paperopoli.
Caso vuole che il buon Donald, affranto nella sua condizione tristemente solitaria, incontri un tipo bizzarro proveniente da un altro pianeta, il quale si trova nei paraggi terrestri al termine del proprio periodo di riposo dal lavoro (aspetto che scatena l'immediato sdegno del papero in giubba da marinaio poiché tutti possono permettersi le ferie, pure i marziani tranne lui!).
In realtà il simpatico alieno con cui fa conoscenza, tale Kluck, proviene da Saturno e lì svolge la mansione di postino.
Tra i due si instaura fin da subito un rapporto di complicità, che mostra la bontà d'animo del protagonista il quale non ci pensa due volte a mettere a disposizione la propria modesta dimora per accogliere un "diverso", quale un extraterrestre, e fargli respirare un clima familiare dove possa sentirsi a casa e condividere un lauto pranzo a base di pizza.
Giacché la sua condizione economica gli impedisce di pagare le spese per un'eventuale villeggiatura, Paperino decide di accettare la proposta di Kluck di visitare Saturno e così avrà modo di trascorrere parecchi giorni in qualità di "turista spaziale", venendo a contatto con realtà simili alla nostra (il mestiere di portalettere e le sue difficoltà, gli eventi sportivi, l'animale da compagnia, perfino un festival della canzone) ma che presentano delle peculiarità uniche, tipiche del contesto saturniano a lui completamente estraneo.
Il bravo Nino Russo confeziona una storia godibile, caratterizzata da uno humour che dà vita a simpatiche scenette e divertenti gags (come la compassione che suscita d'istinto il volto dimesso di Paperino solo soletto o il lancio del cactus da parte degli spettatori nel corso dell'esibizione canora).
L'avventura gode di un andamento scorrevole, che la rende molto fresca e piacevole da leggere, ben coadiuvata dai disegni espressivi e graziosi di Paolo Ongaro, che ispirano la giusta tenerezza dei personaggi mista alla loro simpatia e bontà di carattere.
Della vicenda, inoltre, ho apprezzato come Paperino sia stato in grado di far fruttare una abilità che inizialmente si pensa sia relegata prettamente ad un contesto domestico e riservato ma che, all'occorrenza, riesce ad utilizzare con buona logica imprenditoriale per racimolare la cifra economica necessaria a garantire il proprio ritorno a casa, al termine delle sue impreviste, ma assai simpatiche, "ferie spaziali".