"Paperino e l'Uomo di Ula-Ula" è stata la prima storia di Romano Scarpa che ho letto e più in generale una delle prime storie Disney che ho letto in assoluto.
L'ho letta e riletta diverse volte col passare degli anni e sebbene la conosca ormai benissimo, ogni volta che mi approccio a questa storia ne ricavo sempre sensazioni di freschezza, di brio, di un umorismo che mi fa ridere con tutto il cuore, di una vivacità che Romano sapeva infondere tanto alla sua Arte grafica quanto al suo stile di scrittura.
Quello che sinceramente invidio a Romano è la sua capacità naturale di creare delle storie non solo affascinanti ed intriganti ma soprattutto piene di una vitalità che non sfiorisce mai, né si adagia in momenti di stanca o di poca ispirazione.
La storia di "Paperino e l'uomo di Ula-Ula" rispecchia in pieno quel brillante spirito Disneyano che Romano ha fatto proprio e che gli ha permesso di regalare ai suoi lettori tante perle del Fumetto come "Paperino e l'Agente dell'F.B.I", "Topolino e l'unghia di Kalì", "Topolino e l'uomo di Altacraz" e tante altre ancora...
C'è poi una sequenza di questa storia che mi è sempre rimasta impressa e che penso sia un manifesto della grande abilità di narratore di Romano Scarpa.
È la sequenza in cui, nelle prime pagine della storia, si vede un Paperone afflitto e sconsolato camminare per le strade di Paperopoli osservando con mestizia quel soldo che ha portato via con sé dal Deposito.
E lo osserva in un modo quasi "folle", come se avesse perso la ragione con uno sguardo letteralmente perso ed "alienato", suscitando la preoccupazione dei passanti incuriositi di quel papero che parla da solo con una monetina.
In quella scena non si capisce bene se sia Paperone a volersi buttare nel fiume o se voglia semplicemente gettare il soldino e ciò non può che smuovere coloro che si ritrovavano a passeggiare di lì per caso, la cui curiosità si è ora trasformata in preoccupazione vera e propria, perché temono davvero che quel vecchio papero possa compiere un gesto folle ed insano.
Ecco, ho sempre pensato che in questa scena c'è tutta l'abilità di Romano di saper coniugare nella stessa sequenza il divertimento con un pericolo tangibile e serio, commedia e dramma che convivono perfettamente con armonia ed acume, fino a giungere ad un momento di distensione, di allentamento della tensione che ti trasporta con naturalezza e perfetta continuità narrativa ai successivi sviluppi della storia.
Ero piccolo quando ho letto questa storia per la prima volta (e quando ho visto questa scena per la prima volta), eppure da allora mi è rimasta talmente impressa in mente da non dimenticarla più perché anche se ero solo un bambino riuscivo, già da allora, a respirare la potenza e la forza narrativa che quell'Autore era riuscito a condensare in una sequenza soltanto.
Ed è forte e significativa ogni volta che la riprendo in mano questa storia, che col passare del tempo il "fattore nostalgia" a mio avviso lascia spazio alla consapevolezza di quello che si ha realmente davanti ed io non ho nessun dubbio nel dire che questa "Paperino e l'Uomo di Ula-Ula" sia una grande storia Disney.
Una storia completa, che ha tutto, dai momenti più spensierati e comici alle situazioni di pericolo, dramma e tensione.
Romano ha dimostrato di saper raccontare la vita nelle storie che ha creato, non solo nel realismo delle vicende da lui ideate e pensate ma anche e soprattutto nell'umanità che infondeva ai suoi personaggi, i quali non sono mai stereotipati ma che dimostrano di reagire a ciò che gli capita con una naturalezza ed una spontaneità tangibile e che si può assaporare a piene mani.
Grande, grandissimo Romano.
Se oggi la mia passione per il mondo Disney è così forte e consapevole lo devo soprattutto a lui, che mi ha fatto amare le sue storie ed i suoi personaggi che oggi sento a me tanto cari e cui mi sono così tanto affezionato da considerarli a tutti gli effetti delle persone vere e proprie.
Con i loro vizi e le loro virtù, i loro difetti ed i loro pregi.
Con la loro umanità genuina e traboccante di vita che oggi, quei personaggi, me li fa amare e sentire a me tanto vicini, amabili e genuinamente preziosi.