Sono finalmente venuto in possesso del numero di Paperinik che contiene questa fantastica storia, che nel '96 seppe riportare il papero mascherato alle avventure degli esordi martiniani, proponendoci un Paperinik vendicatore di se stesso e della sua storica memoria, unito ad un'atmosfera tenebrosa e "diabolica" come non si vedeva da tempo.
E la bravura di Michelini, oltre che nell'architettare una trama oscura e avvincente, sta proprio nel far riprendere a Paperinik in modo molto equilibrato il suo ruolo di vendicatore, che doveva gioco forza non entrare troppo in conflitto con quasi vent'anni di storie da giustiziere di Paperopoli. Lodevole l'intento di recuperare Villa Rosa, soprattutto come teatro principale degli avvenimenti e non solo come pura citazione, e Fantomius, qui profanato nelle sue vestigia e vendicato dal suo erede. Veramente ottima anche la dose di "cattiveria" paperinikiana, che ricorda molto le mitiche storie di Martina. Forse gli unici passaggi un po' forzati sono le due parti con l'ispettore Pinko, che non sono molto pertinenti con la vicenda principale, ma che dal canto loro ci offrono la possibilità di gustare un'inseguimento che non si vedeva dai tempi di Paperinik alla riscossa e Paperinik torna a colpire, mostrandoci un Paperinik degno del miglior Diabolik.
E come non menzionare i fantastici disegni del grande Carpi: non credo di esagerare se dico che i disegni di questa storia sono i migliori che io abbia mai visto in una produzione del Paperinik classico (tralasciando PK), perfetti, puliti, incisivi, iperdettagliati, superiori ai pur ottimi disegni di de Vita e a quelli ancor migliori dello stesso Carpi della storia d'esordio. E, cosa da apprezzare molto, il Maestro riesce a conferire al Diabolico Vendicatore delle espressioni veramente azzeccate, che ottimamente si addicono a un personaggio tenebroso il cui scopo principale è incutere terrore.
Applausi a scena aperta.