Storia semplicemente deliziosa frutto della collaborazione tra Pezzin e De Vita.
Il racconto, di ambientazione paperopolese e a sfondo vacanziero, si sviluppa con verve, brio e uno slancio narrativo ammirevole per come risulta gustosa la lettura delle vicissitudini di Zio Paperone, prima entusiasta della gran mole di bagnanti che affolla le sue spiagge e poi titubante riguardo ai disagi che il sovraffollamento delle stesse potrebbe causare a coloro che al mare, come è giusto che sia, vogliono solo tranquillità e relax.
Adoro il modo di Pezzin di animare la "commedia dei Paperi", la sua abilità nell'ideare trame che hanno origine da un qualche problema reale della società e che poi si sviluppano con trovate guizzanti, simpatiche e fantasiose, molto spesso nate dall'acume intellettivo e imprenditoriale dello Zio Paperone.
Tuttavia in questa storia è Paperino colui che, in maniera molto disinvolta e buttandolo lì tra un discorso e l'altro, fornisce l'assist al ricco zio per aumentare ancora di più i suoi guadagni e risolvere il problema del sovraffollamento delle normali spiagge paperopolese.
Considero questo racconto davvero gustoso da leggere, oltre che per il ritmo che lo sostiene, per la sua scorrevolezza, il suo appassionante dipanarsi nelle trentatré tavole che lo compongono, anche per merito di certe chicche che trovo siano deliziose.
Come la battuta dei nipotini che associano i bagnanti a tanti asparagi ammollo di quanto stanno stretti tra loro senza possibilità di muoversi, lo scatto di rabbia di Paperino che vuole esercitare il suo diritto di godersi il suo personale "posto al sole" e che, incurante dei vacanzieri distesi sulla spiaggia sotto i suoi piedi, calpesta con in viso la determinazione di un leone grintoso e rampante, la teatralità di uno Zio Paperone che (nel giro di poche vignette) è in grado di passare dai momenti di più puro e inesorabile sconforto ad un ritrovato entusiasmo che lo rende pimpante e dinamico più che mai, voglioso a mettere a punto il prima possibile l'idea che ha colto.
La brillante sceneggiatura di Giorgio Pezzin prende vita su carta per mezzo dei disegni meravigliosi di un Massimo De Vita strepitoso nel realizzare delle tavole di impatto quali la quadrupla che mostra per la prima volta le spiagge sovrapposte, la vignetta con i materassi in aria in preda al maltempo e l'altra quadrupla ancora che, in tutta la sua tragicità, rende palpabile la preoccupazione e la tensione dei nostri nel vedere i gonfiabili senza più nessun ormeggio salire inesorabilmente in alto, in balia della tempesta.
Ma Massimo De Vita è un virtuoso della matita anche per come sa rendere deliziosamente animati, slanciati, dinamici, spontanei, carichi di brio e di vita i personaggi che raffigura donando loro una gamma di espressioni variegata e che ispira immediatamente simpatia.
Mi basta pensare al Paperone che si strugge alla vista di quello che crede rappresenti il fallimento inesorabile della sua trovata "salva-vacanze", il suo sconforto annegato in un mare di lacrime che ben presto riempie la cabina in cui si è rifugiato con i nipoti e ancora l'espressione di sollievo e distensione che gli si disegna in volto dopo il confronto con i clienti delle sue "spiagge sovrapposte" del titolo, che funge da chiosa ad un racconto disneyano ebbro di vitalità e dinamismo che rientra tra le storie disneyane che conservo nel cuore per la passione, la simpatia e la bellezza che ho provato nel leggerlo.