Accidenti! Sono quasi d'accordo con tutti e in leggero disaccordo con ciascuno, ma non abbastanza da fare una bella litigata: uff! E dire che volevo proprio un po' di guerra!
Aaah, non ci sono più le belle litigate di una volta con Vito e Floyd... :
A parte gli scherzi, concordo con ML-IHJCM che Barks abbia un declino nettamente meno percettibile di quello di altri. Ma direi che anche Gottfredson declina, ma non troppo, negli anni '40. Il difficile su Gottfredson è che si avvale di vari sceneggiatori ed è arduo - almeno per me - dire il peso che hanno avuto. Comunque continua certo a fare belle storie ma non sono piùgli anni '30.
Così come per Barks si sente che non sono più gli anni '50.
Ma Barks e Gottfredson per me (e credo per quasi tutti) sono a un livello superiore, negli altri autori il declino è più netto.
Sono anche d'accordo su Murry. Mi pare che noi italiani ci diamo sempre addosso, ma che non sia davvero nostra in origine la colpa per il Topolino perfettino e noioso.
Nelle storie di Murry (forse farò indignare qualcuno) lo trovo perfetto, noioso, non paternalistico e "ideologico" come nel tardo Scarpa, ma in compenso insignificante: mi dava sempre l'idea, da bambino, che i personaggi servissero quasi solo a portare avanti l'intreccio. E Pippo è spesso stupido e scipito.
Probabilmente è vero (dovrei leggere...) che in storie tardive di Martina Topolino sia primo della classe, ma non credo sia stata un'innovazione sua, mi pare fosse la tendenza generale.
Credo che questa tendenza abbia radici lontane e che in realtà risalga ancor più indietro che a Murry. Ossia penso che la deriva che ha portato Topolino a quel ruolo sia iniziata dandogli i calzoni lunghi: non appena diventa adulto, il pericolo di questo degrado per un personaggio come Mickey è in agguato.
Progressivamente s'imborghesisce e perde "l'ansia per l'avventura": da Topo avventuroso e irrequieto diventa sempre più solo un detective.
In Italia, passato il tentativo di Scarpa di ridare vita al Topolino gottfredsoniano classico (ma qualcuno si è interrogato sul perchè non ha avuto seguito?) diventa decisamente un detective da telefilm. Dovrei rivedermi tutte le storie per dire chi ne sia il maggior responsabile, ma la strada era stata tracciata negli USA.
Dare la colpa a Martina mi sembra fuori luogo: negli anni in cui Scarpa come sceneggiatore aveva messo da parte Topolino (mi pare dal 67 al 75) è Martina a scrivere le storie migliori: o, almeno, tutte quelle che mi ricordo sono sue!
Per Malachia:
sono d'accordo anch'io che il declino di Scarpa inizia con gli inchiostri di Cavazzano e in effetti il suo periodo d'oro è un po' più breve che per gli altri. Mi sono però spinto fino al 67 per includere T. e l'Ultraghiaccio, che conserva ancora uno spirito avventuroso di ampio respiro anche se... non sono più i tempi di Tapioco VI e dell'imperatore della Calidornia.
Comunque è un fatto (per me ovviamente) che dopo il '63, il mio sceneggiatore preferito sia senz'ombra di dubbio Rodolfo Cimino e, per le storie di Topolino, direi Martina.
Tornando al buonismo, ripeto che non penso che Scarpa sia buonista, è troppo apertamente schierato per esserlo. Si tratta imho di una cosa diversa: ci sono troppe limitazioni e delle scelte "ideologiche" - come diceva ML-IHJCM - di far essere Paperone mecenatesco, di far essere Topolino uomo medio esemplare etc.
Scelte troppo "volute" (non so come spiegarmi) che per me danneggiano sia i personaggi sia le storie.
Sono - come si sarà capito - in disaccordo con tutti sullo Scarpa anni '70 e seguenti. A me, a ben guardare,
come autore delle sceneggiature (mi limito a questa valutazione, preciso a ML-IHJCM) Scarpa non piace più dal '67 (ma in realtà poco anche dal '64).
Negli anni '70 fa alcune belle storie, la Magnon 77 è bella, ma certo Topolino è decisamente un detective e non siamo più ai tempi della Fiamma eterna di Kalhoa.