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Topolino e la "pietra di saggezza" De Vita
Una delle 10 storie realizzate per la testata Topolino Più (edita, con periodicità mensile, tra l'aprile 1983 e il gennaio 1984), alcune delle quali tradotte, poi, in latino per un'altra testata, Disney in lingua latina.
Si tratta di avventure davvero eccezionali, molte realizzate dai Maestri con la M maiuscola.
E Topolino e la "pietra di saggezza" è proprio una di queste.
Questa volta, De Vita ci porta a scoprire i misteri della Cina, recuperando il Professor Zapotec, personaggio creato dallo stesso Massimo qualche anno prima e con il quale prosegue il suo filone archeologico.
L'intero sviluppo della vicenda è davvero memorabile e il tratto del De Vita degli anni d'oro non fà che impreziosire il tutto.
La morale finale, in pieno stile Disney, conclude degnamente un'avventura come questa.
Unica nota negativa, la frequenza con cui è stata riproposta in questi 26 anni: appena 4 pubblicazioni, di cui la più recente risale a ben 10 anni fa.
Un vero peccato, visto il tipo di prodotto che si ha davanti.

Ti dirò che a me questa storia ha lasciato sempre un po' di amaro in bocca. Andrò fuori dal coro, ma a me De Vita piace molto di più quando lavora in tandem con sceneggiatori di calibro, piuttosto che da solo.
La storia è bella, per carità, intrigante e avvincente nella sua archeologia e nei disegni splendidi; continene buone trovate come la mania pippesca per il bilicismo, eccetera.
Eppure... mah, mi sembra sempre che manchi qualcosa, nelle battute, nel ritmo, nell'umorismo, nei dialoghi (dove invece abbonda fin troppo il neretto!).
Anche lo stesso finale, che continene un messaggio impegnativo quanto vero, viene, secondo me, "sporcato" dalla frase conclusiva: "questa pietra inutile rappresenta ciò che è, ovvero un comunissimo ciottolo." (vado a memoria) che, in pratica, nega paradossalmente la bella riflessione fatta da Topolino poco prima. La pietra è un ciottolo, certo, ma rappresenta ben di più!!

Questa storia mi piacque soprattutto perché introdusse il personaggio del "professorino" cinese, poi ripreso nella bellissima storia Topolino nella metropolitana di Pechino. Mi piacerebbe rivederlo in azione coi nostri eroi.

Cito l'Avvocato dai Grandi classici per dire la mia su questa storia che vede MDV come autore completo.

Ma "La pietra di saggezza" per me è sempre stata una storia di rarissime noia e banalità, totalmente priva di mordente.

Disegni spettacolari, fantastici, meravigliosi, ma la trama non ha un vero colpo di genio che sia uno...

Curioso, non l'avrei mai detto. Secondo me ne ha più di uno, ricordo soprattutto l'evasione grazie al bilicismo di Pippo; e la soluzione finale è semplice ma di grande impatto, soprattutto nello scarto fra Zapotec e Topolino (ne parlai anche nel librone del Papersera dedicato a De Vita)... e nonostante la sua semplicità, io non l'ho mai trovata una soluzione "invecchiata" col passare delle letture.

Non è "invecchiata" per me: proprio non mi è mai piaciuta.

Tutto va come deve andare senza un colpo di scena vero che sia uno. Anche il bilicismo di Pippo è a dir poco telefonato e ti fa porre una domanda: per far salire Zapotec e Pippo, andare a cercare una corda al campo non sarebbe stato più semplice e sicuro? Morale bella, ma sono della stessa opinione di Markeno.
 
Mi ci sono annoiato non poco, lo confesso: l'Argaar è ben altro.



Ps: avevo cercato il topic nell'elenco ma non l'ho trovato. Manca o sono io più stordito del solito?

Bella storia, però non mi è mai piaciuta la colorazione

Io ho notato una certa "lentezza" nello svolgimento della trama

È una storia interessante; il mio colpo di scena personale è scoprire .
Ottimo il messaggio e la morale, ma il fatto che venga presentata in modo così esplicito è un elemento che rende "vecchia" la storia.

Io invece penso sia una splendida storia ottimamente disegnata e con un Pippo molto simpatico e pieno di verve  Ho trovato anche io la colorazione un po' inusuale

Ho letto la storia sul GCD di novembre e devo dire che l'ho trovata bellissima, sia a livello di trama che di disegni!
Poi MDV nella doppia veste di sceneggiatore e disegnatore per me è il massimo 
Avete notato che la prima tavola, quella della presentazione della storia, ricorda molto, la prima pagina (quella azzurra per intenderci) del Torneo dell'Argaar? (uscita tra l'altro esattamente un mese dopo dello stesso anno)

Leggendo i commenti mi sono trovato d'accordo con punti anche in contrasto tra loro. La storia non è sicuramente la migliore di MDV e l'Argaar rappresenta un altro livello ma una carriera di soli capolavori non penso sia appuntabile a nessuno. L'ambientazione esotica e i richiami storici sono sempre un bello spunto, con anche il fatto che I punti di svolta sono veramente telefonati: sin dalle prime scene, nel momento in cui . Detto questo, l'avventura è fluida, anche se le storie di Mu e Atlantide, per parlare della produzione dello stesso filone, dimostrano ben altra capacità e possibilità e il colpo di scena finale si innesta bene nell'intento educativo tipico di queste.
Che io ricordi la morale è sempre spiegata in maniera estremamente prosaica, con uno Zapotek deluso dalla difficoltà di trovare soluzioni "facili" per i problemi del mondo e un Topolino deciso e lungimirante. Penso, tra l'altro, che sia la caratterizzazione che preferisco del personaggio, nel contesto italiano.