perchè lo capisci da solo anche tu che la sua è stata una mossa sbagliata in origine.
Sbagliata? E dove sta l'errore?
Mi spiace, ma non posso che essere in disaccordo su quanto si sta dicendo.
PRIMO INTERLUDIO
A quanto ho capito Paolo56 ha un negozio. In questo negozio (fumetteria?) tiene anche tavole originali. Ottimo. Dev'essere un bel negozio.
FINE PRIMO INTERLUDIO
SECONDO INTERLUDIO
Mi sembra che qualsiasi opera di autore acquisti valore dopo la sua morte. E' un dato di fatto, solitamente. Vuoi perché la domanda cresce post-mortem, vuoi perché si tende a rivalutare l'opera di un autore dopo la sua morte (la morte è un evento, crea interesse...).
FINE SECONDO INTERLUDIO
TERZO INTERLUDIO - ESEMPIO
Io ho una libreria. Muore Guglielmo Scribacchi, romanziere. Immediatamente salirà la domanda dei suoi libri, e la casa editrice immediatamente mi manderà 10 copie di ogni suo libro, quando prima probabilmente ne avevo solo una dei più famosi. Aiutato dal caso che si è formato, con grande probabilità venderò tutti i libri.
FINE TERZO INTERLUDIO
Ecco, questi interludi sono fatti per farmi una piccola traccia mentale di quello che devo dire, e per fornire a voi dei piccoli flash senza doverli inserire in una struttura dialogica predefinita.
CON QUESTO COSA VOGLIO DIRE? NON LO SO, PERO' C'HO RAGIONE, E I FATTI MI COSANO... Direbbe un noto cabarettista. Ma con questo cosa voglio dire?
Voglio dire che mi sembra più che naturale che un commerciante esponga la merce che è salita agli onori della cronaca. Quando è uscito "De André in concerto", in un tempo non così distante dalla sua morte, nessuno ha parlato di "cavalcare l'onda" o di "mossa opportunista" eppure non si può negare che qualcosa di questo aveva quel cd, visto anche l'incredibile successo che ha avuto.
Non ci scandalizziamo sapendo che i giornalisti hanno pronti i coccodrilli per qualsiasi personaggio importante, e magari a volte ci commuoveremo anche per articoli usciti a tempo di record che commentano le imprese della personalità appena defunta. Ci ricorderemo che quegli articoli erano già pronti da anni, in un cassetto? Parleremo di opportunismo anche allora? Sputeremo fuoco e fiamme sull'intero albo dei giornalisti?
Paolo56 non ha fatto altro che fare quello che doveva: vendere la tavola che aveva in negozio. Dopo la scomparsa del povero Branca avrà pensato che Internet sarà stato pieno di appassionati che volevano un feticcio del loro autore preferito, e così ha messo la tavola in vendita in rete.
Dove sta l'errore? Forse nella fredda logica del mercato? Eppure noi -che siamo gli acquirenti- siamo lì, a chiedere tavole di Branca, libri di Pasolini, statue di Messina, dischi di Gaber...