Possibili Spoiler
Con mia profonda gioia, ieri sera qualche anima pia aveva già messo online le prime due nuove puntate dell'ottava stagione di Scrubs (per giunta era in versione da dvd: come avranno fatto? Hanno sovrapposto l'audio sulla versione americana del dvd già uscito?), per cui posso dire di non sentire la mancanza di MTV quando online viene caricato tutto già il giorno dopo la messa in onda. Very Good!
Le mie impressioni iniziali sono più che ottime, sembra già discostarsi dalla più fiacca e "riempitiva" settima stagione, presentando un bel po' di novità come l'arrivo della Courteney Cox di F.r.i.e.n.d.s (più bella che mai nonostante il passo avanti con gli anni) che qui impersona il nuovo primario di medicina del Sacro Cuore... ed è simpatica!! Già temevo di trovarmi davanti il personaggetto odioso che mi avrebbe fatto sentire ancora di più la mancanza di Kelso (che sembra essere presente ugualmente anche se in pensione: meglio così!), ma la cara Monica Geller non delude e si fa apprezzare.
Il primo episodio è un buon introduttivo senza infamia nè lode (rimanendo comunque notevole), ma è già dal secondo che si avverte che questa serie ha tutte le carte in regola per presentare grandi cose.
Cioè.
Io non ho mai visto IN VITA MIA un qualsiasi film - puntata - fumetto - inserisci genere di intrattenimento - più ricco di significato in vita mia come My Last Words (Le Mie Ultime Parole), secondo episodio dell'ottava stagione. Vorrei poter dire che è presto per giudicare questo episodio come il più intenso di tutta quanta la serie, ma è un giudizio che a caldo mi sento appieno di dare.
La morte è un tema molto caro a Scrubs, ma ritengo non sia mai stata trattata in modo così semplice e allo stesso tempo paurosamente angosciante come in questo caso.
L'intera puntata ci presenta una ventina di minuti (che scorrono razzici!) composti solamente da una chiacchierata con un signore in punta di morte. A primo impatto vien da dire "embè?". No. Non esiste.
Non c'è spiegazione adatta per poter descrivere quali corde quei discorsi vanno a toccare, è impossibile non commuoversi vedendo la bravura dell'attore che impersona il pluri 70enne George, afroamericano con un piede nella fossa che apparentemente sembra essere tranquillo e rilassato salvo scoprire una grande paura di morire.
E' un episodio che ti tocca dentro e ti fa perdere il contatto con la recitazione, a un certo punto non te lo godi nemmeno più appieno perché ti trovi a riflettere sulla difficile ma inevitabile accettazione dell'idea che tutti abbiamo segnato sul retro della schiena il timbro con la data di scadenza, e bisogna farsi forza e prenderla con leggerezza. E magari con una risata. E' un dialogo davvero toccante (il doppiatore dell'uomo è stato meraviglioso) e ammetto di essermi commosso. Il piccolo, grande ultimo desiderio di George poi è davvero il massimo.
Uno dei maggiori pregi di Scrubs è quello di presentare tante tematiche serie e toccanti senza mai scendere nel "troppo". Non ti dice palesemente "toh, piangi, si parla di morte!", ma è un prodotto che riesce a toccare le giuste corde senza mai risultare eccessivo, senza mai mostrare troppa carne al fuoco, troppa pappa pronta, senza essere stucchevole... e proprio per questo è un gradino sopra tanto altro che alla fine ti risulta fin troppo ridondante. Scrubs è chiaramente un telefilm umoristico ma è senza dubbio geniale nel farti riflettere ed emozionare come fossi davanti a un dramma hollywoodiano, e lo trovo esattamente fantastico. Scrubs è per me un prodotto Disney a tutti gli effetti, a prescindere se si dice "Stronzo!" o se si parla di tette.
L'ho già visto due volte e mi sono emozionato sempre, lo consiglio vivamente. E oltretutto come sempre pollice su per l'ottima scelta delle canzoni finali che hanno reso celebre la serie.
Se invece devo interrompere queste prime lodi elencando alcuni difetti, NON mi piace l'idea dei titoli di coda scorrenti su un'aggiuntiva scena recitata... Se nel primo episodio è stato geniale usarla per i doppi sensi con i signori Share ("Gli Share non sono d'accordo!"), nel secondo è stata aggiunta una clip di una scena tagliata (il doppiaggio italiano non fa ben capire se sia stata spontanea o recitata ad hoc), con tanto di regista che ferma tutto. Per una puntata così bella e commovente, l'orecchiabilissima musichetta finale ci sarebbe stata tutta, invece quella scena di epilogo con i credits mi ha riportato un po' bruscamente alla realtà facendomi capire che si trattava di una finzione recitata davanti a una telecamera. Io però la prendo come licenza poetica e continuo ad immaginarmi che quel bel discorso ci sia stato realmente.
Dispiace anche che il cast sia stato dimezzato a seconda degli episodi (qui addirittura sono protagonisti solo Turk e JD, con 15 secondi di apparizione Carlesca), speriamo di rivedere al più presto buona parte dei personaggi principali. E poi perché voglio Cox.