La Paglietta è un 'cimelio' molto interessante perché ripercorre i primi anni di Zio Paperone a Paperopoli, reduce da quelli della Corsa all'Oro nel Klondike. Marco Bosco ci presenta una città già sviluppata e ricca dove altri tycoon prima dello zione hanno messo radici, probabilmente dai tempi dell'altra Corsa all'Oro, quella della California del 1848, quando Duckburg, ufficialmente fondata da Cornelius Coot trent'anni prima, poteva essere davvero quel villaggio fatto vedere da Don Rosa nella Saga che però era cronologicamente (ed erroneamente, scusi Don) ambientato nei primi anni del '900, quelli descritti proprio da Bosco in questa storia.
E non solo Bosco ci mostra una metropoli all'alba del XX° secolo in piena espansione (tanto che lo zione cerca febbrilmente di inserirsi in tutto quel boom economico) ma lo fa anche Kari Khoronen nei suoi Diari di Paperopoli dove la città è in balia del magnate Samuel Rockerduck, zio di John D, vero boss dell'epoca. Per quanto le due situazioni descritte siano diverse, al netto della comune espansione urbanistica, anche solo una citazione del personaggio creato dall'autore finlandese non sarebbe stata male, in una sorta di continuity orizzontale.
Come non sarebbe stato male ricordare che in quegli anni Paperone aveva già la proprietà della Collina AmmazzaMuli, acquistata anni prima da Casey Coot, nipote di Cornelius e fratello di Nonna Papera. In attesa di 'liberarla' dal fortino delle GM e di costruirvi il Deposito, è collegabile il fatto che avesse preso con le sorelle un appartamento in città, come Bosco racconta. E, come sottolineato in precedenti post, è sicuramente interessante e 'stuzzicante' la presenza di Matilda e di Pico nello stesso soggetto, per quanto l'autore si tenga ben lontano dal farli incontrare, anche solo 'innocentemente'.
Non so se il diktat della Disney riguardo la 'liaison' fra Pico e Matilda ipotizzata da Don Rosa perduri ancora: Marco Bosco ha comunque 'avvicinato' i due paperi che praticamente interagiscono a distanza, visto che Paperone li frequenta entrambi contemporaneamente. In attesa di futuri 'sviluppi' e 'sdoganamenti' (di cui non mi sorprenderei) l'autore e Carlo Limido (davvero belle e vivaci le sue tavole) hanno confezionato una storia molto carina e scorrevole, dando spazio non solo ad Ortensia e Matilda ma anche a personaggi paperopolesi dell'epoca ben caratterizzati come l'anziano magnate Vanderquack la cui ritrosia a frequentare il Country Club, durando da ben 28 anni, conferma il fatto che Paperopoli aveva avuto un discreto sviluppo già intorno al 1875, molto tempo prima dell'arrivo di Scrooge McDuck.