Paperino 353

01 NOV 2009
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Come da un po’ di mesi a questa parte, anche l’indice del numero di Novembre di Paperino è un’accozzaglia di storie già ristampate sullo stesso mensile dagli anni Ottanta a oggi, seppure provenienti dalle più disparate fonti. Ciò nonostante, questa volta, il risultato è più buono del solito. L’apertura è riservata ad una storia danese, magnificamente disegnata dal nostro Fecchi e inedita in Italia: Paperino e il fantasma delle mele. L’avventura – che, a tratti, sembra rievocare le atmosfere del serial tv “Quack Pack” – cerca di far luce su un angolo “oscuro” di Paperopoi, che terrorizza, fin da bambino, il nostro Paperino. Tuttavia, la trama fa acqua da molte parti e il finale è piuttosto banale. Segue, tratta da un numero di Paperino del 2002, la bella ciminiana Zio Paperone e il bastone della vecchiaia, tratteggiata dallo stile “barocco” di Guido Scala, in cui lo Zione sente il peso degli anni, si mette a parlare una buffa lingua e si reca presso uno “strano popolo”. Si prosegue con Paperino e la conquista del G.R.A.A.L., una modesta storia in costume, molto liberamente ispirata alle imprese di Sir Perceval narrate da Chrétien de Troyes. Nel numero c’è anche spazio per una buona dose di storie straniere, due delle quali hanno a che fare con dei pappagalli: Paperino e il pappagallo profetico (Strobl) e Paperino e la scuola d’ardimento (Murry). Meramente “riempitive” sono, invece, le brevi Paperoga e i piccioni viaggiatori (brasiliana) e Archimede Pitagorico e il milione di risate (americana). Il numero si chiude con Paperino cantanovelle familiare, una frame-story, in cui Donald racconta tre belle fiabe ai nipotini. Testi e disegni sono di un Giorgio Bordini più in forma che mai. Chi non la possedesse (giacché la storia è irristampata da vent’anni) ha, secondo me, un valido motivo in più per acquistare questo albo.

Autore dell'articolo: Malachia