Topolino 2823

30 DIC 2009
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Questa volta vogliamo recensire Topolino da un punto di vista diverso, inedito per questa sede e questo newsgroup che si occupa esplicitamente di fumetti Disney. Non ce ne vogliano i Mastantuono, i Faccini, i Panaro e tutti gli altri autori che a questo numero hanno duramente lavorato e brillantemente contribuito con le loro storie e i loro baloon. Su Topolino 2823 si parla dell’Aquila, della catastrofe che l’ha colpita il 6 aprile scorso: se ne parla sia per voce della redazione, in visita a dei luoghi a lei pressoché sconosciuti fino a prima, sia per quella di alcuni bambini che quella città l’hanno amata, vissuta e vista sgretolarsi in una manciata di secondi. Bambini che hanno guidato gli inviati di Topolino nella zona rossa, mostrando i loro luoghi, i loro affetti, le loro quotidianità svanite. Non è una cosa da poco vedersi rappresentate, sulle pagine del settimanale che si acquista ininterrottamente da vent’anni, la realtà attuale dei propri borghi fatta di impalcature, vigili del fuoco, ruspe, cani e gatti randagi. Così come il ritrovarsi in copertina Paperinik circondato da bambini a Piazza del Duomo dell’Aquila, con impresso sul mantello un motto che inneggia alla città. Con le loro storie fatte di lunghe giornate da sfollati nei campi (eravamo in 20 in una tenda da 8, pioveva dentro, c’era fango, faceva freddo e ogni piccolo rumore sembrava un terremoto), appelli incompleti al rientro a scuola (mancavano ragazzi e prof che sono andati via perché hanno perso la casa o dei parenti), tristi ma reali constatazioni (in 20 secondi mi sono ritrovata grande), i bambini della Scuola Media Dante Alighieri e quelli del giornale Zero Nove di San Demetrio Ne’ Vestini hanno raccontato a Topolino, quindi indirettamente all’Italia, che la situazione attuale dell’Aquila e dei comuni limitrofi colpiti dal sisma è ancora lontana anni luce dal risolversi positivamente: contrariamente a quanto troppo spesso i mass media facciano credere. Come è evidenziato anche dalle ultime parole che chiudono la parte fumettata del servizio: “Forse c’è ancora qualcosa da fare e in questo caso la fantasia non basta… No, proprio non basta. Per una volta ci vuole davvero qualcosa di più”. Dal Papersera i più sinceri auguri per un sereno 2010.

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.