Dracula di Bram Topker
Con sommo ritardo, ma anche con somma delizia che si può ben commentare l'uscita di questa prestigiosa storia, pubblicata poco meno di un anno fa su Topolino. La Disney Italia, come già aveva fatto con l'altra Parodia La vera storia di Novecento, decide di mettere in rilievo una particolare storia creata da importanti artisti e derivante da un'opera letteraria nota per portarla in canali diversi dalla solita edicola. Un volume di pregio, fatto di copertina lucida con rilievi a sbalzo, alette informative, nome degli autori in primo piano e grande formato rendono giustizia ad una storia che su Topolino stava stretta. Si aggiungono degli interessanti diari di lavorazione degli autori, con schizzi inediti affascinanti. Manca però un articolo dedicato al valore letterario di Dracula e del suo autore Bram Stoker, un vero peccato.
In ogni caso, la parodia di Enna, Celoni e Andolfo (per i colori), è una gioia per gli occhi, sia a livello grafico che narrativo. Enna è abilissimo nel creare una parodia nel filone ormai piuttosto in voga della rievocazione in costume fedele dell'opera originale, lontani dalle rievocazioni contemporanee martiniane come Paperiade o
Paperino e l'oro di Reno ovvero l'Anello dei Nani Lunghi, riutilizzando anche l'espediente del romanzo epistolare in maniera intelligente, con ironia e l'uso di efficaci didascalie. Il perno umoristico su cui si regge la parodia è ovviamente l'uso della barbabietola al posto del sangue, e l'utilizzo efficace del cast di Topolinia. A parte l'assenza di Manetta, tutti sono presenti e ben usati, da un Rock Sassi calzante in pieno ad una Clarabella al top della forma bovina, e un Macchia Nera diabolico e ironico. Ma è certamente con Pippo Van Helsing che si toccano vette di umorismo sagace non così comune in Disney.
A rappresentare bene tutto questo è un Celoni magnifico e totale, capace di innervare di linee barocche ed equilibrismi grafici ogni vignetta. Linee che si librano alte nel grande formato e che spumeggiano con i colori della formidabile Mirka Andolfo. Un'opera grafica che è un unicum nella storia disney, a parte le storie dipinte di Carpi e Chierchini (ma a due strisce per pagina). Gli autori non si fanno problemi ad osare, e certe vignette “hard” e di alta tensione ne sono la prova.
Una storia potentissima, in un'edizione che le rende giustizia e che si mostra bene in libreria, in un'operazione editoriale assolutamente doverosa e che speriamo la Disney Italia prolunghi a lungo. La valorizzazione delle belle storie recenti passa anche da qui.