Topolino 2984
Una Paperina divertente come solo la Ziche sa disegnarla, in Che aria tira…c’è tutta la frivolezza femminile che come al solito strappa più di un sorriso, generando un pensiero. Valentina, nell’editoriale presenta la prima storia “Dieci piccoli Miliardari” che, parafrasando il famoso romanzo della Christie, racconta un giallo che, forse complice la traduzione, appare molto superficiale, non troppo intrigante e di facile intuizione, insomma non ha niente del fascino misterioso dell’opera originale. Pat e Carol McGreal non riescono a creare la tensione e l’atmosfera necessarie neppure per parodiare il giallo originale; anche i personaggi appaiono mal caratterizzati e utilizzati solo per onorare il numero che è nel titolo; una storia nel complesso poco accattivante, ma se non avesse voluto ricordarne un’altra avrebbe anche potuto essere divertente, ma in questo caso era necessario, se non doveroso, spingersi oltre e non limitarsi ad un canovaccio ormai entrato nell’immaginario collettivo e proprio per questo prevedibile. L’apparato grafico non delude del tutto, infatti Cavazzano regala colori e particolari molto piacevoli, ma, forse complice la sceneggiatura, non le sensazioni che una storia del genere, almeno nelle intenzioni, dovrebbe generare. Molto divertente il redazionale con gioco annesso, che seppur di facile risoluzione è originale e può incuriosire e indurre alla lettura. A Paperopoli un affamato Ciccio diviene con Gastone protagonista di “Ciccio Gastone e l’oriente sfortunato” di Secchi e Gottardo, breve storia divertente al punto giusto, con un uso di Ciccio molto azzecato, che dimostra come il personaggio abbia un potenziale inespresso da poter utilizzare. A fare da ponte alla storia successiva un originale quanto interessante redazionale su L’uomo che fa cantare il ghiaccio con relativa intervista che continua così la serie di articoli dedicati alla neve e ai suoi usi più particolari a cui ne fa seguito uno a sfondo ecologico. Si continua con la Quinta fatica di Pippercole “La stella in auge” che, rispetto alle precedenti quattro di fa leggere, poche gag, ma una trama lineare e senza passaggi incomprensibili. A ruota Bosco con la serie “andiamo al cinema- Il Fantasy” che ritrova tutta la sua vena ironica e da vita ad una storia molto divertente. Prima di arrivare alla storia successiva è impossibile non piangere dal ridere nel vedere la striscia quindicinale de “Nella vecchia fattoria” in cui Faccini raggiunge dei livelli di non-sense incredibili. Il numero si conclude con le stupende atmosfere create da Chierchini che intessono la trama di quella magia che dà valore aggiunto a qualunque storia, non fa eccezione questa “Zio Paperone e l’efficentissimo dollarob” scritta da Michelini e molto divertente e con uno Scrooge in una situazione un po’ inconsueta. In conclusione un Gulp di Bosco all’altezza. Il numero non è dei migliori, ma nel suo complesso è apprezzabile, soprattutto per la grande qualità dell’apparato grafico che per quello narrativo.
30 GEN 2013