Disney Big 71
Una bella copertina di Mastantuono apre un nuovo numero di Big, che confeziona al solito un mix variegato di storie e storielle, senza grandi picchi qualitativi. Tante ristampe recenti, molte vicende brevi, nulla che superi le quaranta tavole, a parte la bella storia d’apertura del solito vulcanico Pezzin e di un bravo Gatto.
Brilla per originalità e per tematiche la bilancia benemala. Michelini ai testi sviluppa un plot classico che però lascia interdetto il lettore, che si ritrova angosciato e impaurito dalla presenza di un pozzo senza fondo in cui Paperone è destinato a precipitare per l’eternità. Influssi onirici, presenze spirituali, il tutto reso ancor più aguzzo e claustrofobico grazie alle talentuose matite di Lavoradori, forse al suo meglio nel 1995, sperimentale ma non troppo. In tema di bilance, una classica ciminiana continua ad essere fresca e arguta.
In tema di risparmio, spunta fuori una storia breve carina, con i bei disegni di Lara Molinari e i testi di Sisti. Si tratta di una storiella promozionale per un concorso della Philips legato alle invenzioni di Archimede. Peccato però che non abbiano pubblicato le altre due brevi, sarebbe stato interessante vederle tutte insieme.
Allo stesso modo viene pubblicata una sola storia della Premiata ditta Filo & Brigitta, pregevole serie che incastra satira sociale e imprenditoria. La Missione spesa specifica del titolo prende in giro il propagarsi dei centri commerciali e i buoni antichi bottegai di una volta. Il tutto però travalica, affermando infine che “la virtù sta nel mezzo”. Storie forse un po’ anticapitalistiche, ma divertenti e attuali.
Con gli hobby il Big si sbizzarisce mischiando brevi e pezzi di serie che ovviamente non vengono completate come i grandi hobby di Pippo. Per fortuna c’è un ottimo Scarpa degli anni ’90, ricco di gag e di trovate, e una storia che fotografa e parodizza il fenomeno dei Pokemon, molto in voga a fine anni ’90, così come adesso, con un ottimo Gentina ai testi. E meritano una menzione le trovate assurde del modellismo, con un folle aviatore e il mitico “Elefantoni XIII”.
Numero insomma nella media, anche se non si continua a sfruttare il numero di pagine per pubblicare serie complete (anche in più numeri), o anche solo storie lunghe (almeno due storie a puntate). Al contrario, molte sono le brevi. La qualità è media, con qualche picco, ma nulla di eccessivo. Vedremo se la tendenza migliorerà oppure no.