I Grandi Classici Disney 330
Un numero dei Grandi Classi che presenta tante storie, di epoche diverse, continuando certi fili sparsi nei numeri precedenti.
Purtroppo, bisogna partire con un errore, perché di questo si tratta. Nelle storie con Ok Quack, che venivano pubblicate in ordine cronologico, ne è stata saltata una, pubblicando questo mese quella con la prima comparsa di Umperio Bogarto. Peccato, perchè stavano procedendo bene.
Continuano le storie di Sgrizzo, seppur si proceda un po’ a grandi balzi, saltando dei numeri. Ma questa storia, con Faccini come autore completo, è davvero bella, capace di far riflettere e di porre al centro l’estraniato per esperienza, Sgrizzo papero, incapace di adeguarsi ai canoni borghesi di cui Paperino dovrebbe fare parte. Divertentissima, nella sua follia.
E continuano ancora le storie di autori italiani che, con colori psichedelici, venivano pubblicate su Mega2000 come storia di apertura. Dopo aver pubblicato il grande colpo di Macchia Nera, è il turno di una storia su disegni di Asteriti, gli occhiali prodigiosi. D’altronde, furono molte le storie di svariati autori dirottate, non si sa come mai, sul Mega 2000 negli anni tra il ’92 e il ’93. Forse era per avere storie italiane inedite in una testata che ha sempre ospitato storie straniere. In ogni caso, là sono state pubblicate storie come il capitolo conclusivo della saga di Reginella, oppure il Video-esame di Bottaro. O ancora, un capitolo di una serie delle Lezioni di Pico, oppure una storia da autore completo di Bordini.
Bello anche il reparto superstar, con svariate perle mai più ristampate. Inoltre, vi è presente la lunga e bizzarra grande Parodia di uno scatenato, come sempre, Martina. In Paperino Girandola le avventure si susseguono in maniera rocambolesca e delirante, con personaggi verniani che fanno capolino dietro l’angolo, Bassotti indocinesi ubriachi e guerre attuate da bellicosi e scalcinati staterelli messicani. Pier Lorenzo De Vita rende il tutto realistico, con sfondi e ambientazioni tratteggiati in maniera delicata e rispettosa del reale, il suo tratto tipico.
Un numero senza dubbio valido, che soddisfa parecchi palati.