Topolino Story 1995

09 GIU 2015
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Il primo anno completo di gestione Cavaglione si dimostra foriero di iniziative e all’insegna della continuità. Si sperimentano nuove idee grafiche in cover e nascono altre testate, ma si guarda anche al passato.
E’ il caso di Paperino e il ritorno di Rebo (Bottaro), sequel della mitica Paperino e il razzo interplanetario, che vede un doppio ritorno in scena su Topolino: Luciano Bottaro dopo ben 11 anni di assenza (se si esclude la singola parentesi su Mega 2000 con Pippo e il video esame, del 1992), e il saturniano Rebo, dopo addirittura 35 anni dalla sua ultima apparizione. Il menù della storia propone un vero e proprio revival di personaggi, luoghi e tematiche di quella prima avventura, a sua volta debitrice del Rebo di Cesare Zavattini. Il maestro rapallese ci mostra, fra mille deformazioni, che segnano questa sua nuova fase onirica sul Topo, ed un forte uso dei colori primari, un Paperino che è ormai un eroe acclamato dai gioviali, alle prese però con i continui attacchi del dittatore spaziale, in cerca di rivincita. Il finale, abbastanza veloce nella sconfitta di Rebo, e politicamente scorretto nella scena in tribunale, non lascia trapelare la possibilità di una continuazione, che si relizzerà invece sempre nello stesso anno con Alla ricerca del papero virtuale, seguita da Paperino e l’invasione di Giove (1997), atto conclusivo della saga.
Paperino mago temporaneo (Russo/Sciarrone), è collegata alla scheda su Claudio Sciarrone. Con lo stile che caratterizzerà i suoi primi anni di carriera in Disney, Sciarrone illustra una delle tante parentesi in cui Paperino ottiene la ribaltà per i motivi più disparati. In questo caso in suo aiuto viene uno sciamano un po’ smemorato. Si ride, ma classico il plot, classico il finale.
Il gioiellino del volume è indiscutibilmente Indiana Pipps all’inseguimento della stella verde (Sarda/Vian), lunga storia in due tempi con un mix di azione, avventura e romanticismo. Esplorando anche il suo lato umano più nascosto (che lo porterà addirittura ad una proposta di Matrimonio!), Sarda ci regala una delle sue prove più riuscite con l’archeologo pippesco, spalleggiato alle matite da un eccezionale Vian, in grado di rapire il lettore anche grazie alla sua colorazione atipica (Barbarini?), che contribuisce a rendere ancora più affascinante Giada, personaggio esordiente di cui si infatua Indiana, poi ricomparso una manciata di volte. La trama riecheggia parzialmente, a cominciare dal titolo, il film del 1984 All’inseguimento della pietra verde, pellicola che tentò di seguire la scia del successo di Indiana Jones con buoni risultati, pur discostandosene leggermente.
In conclusione: trovandoci nuovamente con sole tre storie, fare una buona selezione era complicatissimo, eppure ne è uscito un volume di qualità alta e con titoli significativi, considerando soprattutto che nella prima serie di Topolino Story il razzo interplanetario non venne pubblicato, e si rischiava di omettere l’importante saga di Rebo dalla collana.

Autore dell'articolo: Roberto Fabbricatore

Sulla carta di identità figuro come Roberto, ma per tutti "Pacuvio" è il mio vero nome. Il pallino per Topolino e il fumetto Disney mi accompagna sin dalla tenera età, al punto tale da farmi stilare con costanza, già dai 10 anni, un archivio delle mie storie preferite su un quadernetto, accantonato dopo la scoperta del Papersera nel 2005. Nel tempo libero guardo film e serie tv, mi diletto con la grafica e gestisco la "rassegna stampa" della pagina Facebook del Papersera, per tenere sempre informato chi ci segue.