Pk Giant 18 – Motore/Azione
Pkna è sempre stato terreno di sperimentazioni, e per quanto il registro generale fosse supereroistico, il papero si prestava ad un ricco uso di ironia, in stile a quanto fatto con l’Uomo Ragno da parte di Stan Lee. Ma sembrava difficile imbastire un intero episodio solo sul filo della battuta e della gag, martellante ed ossessivo per tutte le vignette di tutte le 62 tavole. Eppure, questo è ciò che Motore/Azione fa, con gsto e con gran successo, diventando uno degli episodi più cult e più ricordati della serie. Il merito va alla coppia comica per antonomasia, Tito Faraci e Silvia Ziche, che insieme già lavoravano sulle “Angus Tales” e che extra – Disney daranno vita a particolari iniziative. Il pretesto per imbastire una storia spiritosa è dato da un ricco uso della continuity, affondando nelle radici della serie, al Numero Zero. Il cast di Patemi è di nuovo preso di mira dagli Evroniani, e questo obbliga Paperinik ed Uno a seguire più da vicino la produzione, anche per raccogliere sul set un po’ di anticipazioni dell’amata serie.
Per Faraci l’ambiente televisivo è l’ideale per mettere in scena tutta una serie di nevrosi, di manie, di vizi e di sberleffi che ben si adattano allo show business e al logoro stile delle soap opera, generando tutta una serie di gustosi sipari. Il mezzo televisivo viene utilizzato come inquadratura fissa della vignetta, che mima la telecamera, e che permette un azzeccato uso di didascalie e di geniali battute fuori campo, sullo stile della Giallapa’s Band. A rubare la scena a Paperinik è tutto il cast di Patemi, schizzato e fuori dalla realtà, confuso tra i personaggi che interpretano e le piccole psicologie personali. Gli Evroniani vengono messi in burletta, travolti da una carica di emozioni troppo confusa persino per loro. A stravolgere l’espressioni pensa Silvia Ziche, che realizza un lavoro incredibile, stiracchiando e plasmando i volti dei vari personaggi: pupille minuscole, becchi spalancati, espressioni sospese, tutto il reportorio della grande disegnatrice in un’unica storia.
A completare il numero è una frizzante storia di Trip, con i divertiti Artibani e Barbucci che mischiano bene guai a ripetizione e problemi paterni. La ristampa presenta una nuova copertina di Mastantuono che rispetto all’originale risulta inevitabilmente un po’ compressa, mentre le rubriche interne restano standard. Viene pubblicata senza un chiaro motivo anche l’antica litografia di Lavoradori per lo speciale dorato, e si annuncia una mostra per i vent’anni al Comicon. Un numero comunque imperdibile, grazie ad una vera bomba comica.