Definitive Collection 10 – Pippo Reporter 3

Dopo Fantomius, anche Pippo Reporter, serie nata dalla fantasia della coppia Teresa Radice/Stefano Turconi, giunge alla pubblicazione del suo terzo volume all’interno del suo naturale contenitore, la Definitive Collection.
Il nuovo albo, come già i precedenti, contiene quattro storie ambientate nell’America degli anni Trenta, nelle quali possiamo osservare all’opera tutto il microcosmo creato dagli autori per la serie, con un Pippo come sempre involontario motore dell’azione oltre che inconsapevole cronista degli avvenimenti nei quali si ritrova coinvolto.
Delle quattro avventure qui ristampate, Il pianista suonato prosegue il mini ciclo di incontri con le versioni “paperizzate” di grandi artisti dell’epoca: dopo Charlie Chaplin e Benny Goodman, è la volta di Sergej Rachmaninoff, in una storia fra le più divertenti del ciclo e che, come segnala l’autrice nella breve introduzione, non può che far venire voglia di conoscere il grande compositore russo.
Le due storie centrali citano invece altri spunti classici della narrativa. Nel primo caso, Cose dell’altro mondo, si tratta di un presunto ritrovamento di un manufatto alieno, ricercato dall’esercito quanto dalla malavita locale; da segnalare la comparsa a sorpresa di Eta Beta, che subito trova una grande affinità con Pippo. Nel secondo caso, Il fiuto di Pluto, lo spunto sembra invece essere la famosa foto di Charles C. Ebbets che ritrae gli operai in pausa pranzo durante la costruzione del Rockefeller Center e che il disegnatore citava nella bellissima copertina di Topolino in cui apparve per la prima volta. Il contesto, ad ogni modo, è la battaglia elettorale per la poltrona di primo cittadino della metropoli, fra un candidato, Orazio, capace ma ingenuo, e l’altro, Macchia Nera, spregiudicato ma brillante… il finale sarà quanto mai esilarante!

L’avventura più riuscita è però, probabilmente, l’ultima qui ristampata, La piuma d’oro, un’avventura di più ampio respiro, composta infatti da 40 tavole complessive e suddivisa in due tempi. Pippo è qui a tutti gli effetti il narratore di una vicenda i cui protagonisti sono principalmente Orazio e Clarabella. Radice tratteggia con grandi delicatezza e sensibilità il loro rapporto e il definitivo sbocciare del loro sentimento, culminato nella quadrupla muta magistralmente disegnata da Turconi. Il tutto durante una esplorazione archeologica in cui vengono toccati tutti gli elementi tipici del genere, presentati però in maniera originale e accattivante.
Tirando le somme dell’albo, possiamo affermare come, superato l’irresistibile slancio iniziale, la serie si sia confermata su alti livelli, grazie a trame che, partendo da spunti classici, vengono ogni volta sviluppate al meglio dagli autori. I redazionali sono invece ridotti rispetto alle precedenti uscite e si limitano a un’intervista iniziale e a un paio di bei bozzetti del disegnatore.
15 APR 2016