Topolino Sunny Edition – Bruno Enna
Con Bruno Enna si chiude il secondo ciclo dei cofanetti, con la quarta color edition, dopo Faccini, Bosco – Ziche e Pezzin – Cavazzano. Si ritorna allo sceneggiatore unico, che sceglie di focalizzarsi su molteplici storie per mostrare la sua sfaccettata carriera. La prima storia pubblicata, i gialli di Topolino, le avventure di Paperinik, nuovi personaggi, l’utilizzo di Paperino Paperotto: c’è un po’ di tutto in questo volume, ma non crediamo che riesca completamente a illustrare lo stile dell’autore. Enna è noto per i capolavori pubblicati su Pkna e per una serie di storie lunghe e complesse in cui riesce ad inserire ritmo, poetica e avventura, con mirabile alchimia. Spiace un po’ dunque vedere una scelta, sì sentita, ma che non racchiude il meglio del suo operato.
Il terzetto di storie con Paperino Paperotto disegnato da Barbucci è sicuramente molto interessante. Si tratta delle prime storie del personaggio, un lungo work in progress che permise ad Enna di dispiegare la sua poetica e il suo amore per l’innocenza dell’infanzia. In particolare, la preziosa capacità di Paperino e dei suoi amici di sognare ad occhi aperti faceva parte della genuinità della serie. Il cugino del giorno dopo ne è un ottimo esempio, spinto dai rotondi e dolci tratti di Barbucci.
Il doppio Cavazzano ci presenta, da un lato la dissacrante analisi del turbolento rapporto tra zio e nipote, e dall’altro un teso ed ironico giallo in cui scherzare sulle orecchione di Topolino. Infine, l’amichevole minaccia non solo introduce un nuovo cattivo – Mad Ducktor – ma struttura una vicenda di pericolo e di rischio per i nostri amati paperi, senza che Enna nasconda la violenza e la paura. Mastantuono da par suo aggiunge la necessaria tensione alla vicenda.
Il resto è ordinaria amministrazione, di buona qualità ma senza grandi picchi. Spiace che non sia stata utilizzata l’occasione e l’alto numero di pagine per pubblicare le celebri storie lunghe – e mai ristampate – di Paperino Paperotto. Ma Enna ha ben presentato la scelta delle storie nelle sue introduzioni e, in fondo, anche a questo servono questi volumi: a permettere all’artista di presentarsi e di mostrare il suo percorso professionale.