Topolino 3180

02 NOV 2016
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Dopo la variant, ecco la copertina “classica” dedicata a Duckenstein, nell'albo con la seconda e ultima parte della storia, terzo blocco della cosiddetta “trilogia dell'orrore” di Bruno Enna e Fabio Celoni.
La narrazione prosegue con la maestria a cui i due autori ci hanno ormai abituato, tra atmosfere e disegni di altissimo livello, offrendoci quella che si presenta come l'ennesima Grande Parodia disneyana, tra l'altro di un romanzo tutt'altro che leggero e spensierato.
Il resto del numero non si dimostra invece all'altezza, presentando quattro storie abbastanza ordinarie, perlomeno a livello di svolgimento, perchè ce ne sono due che hanno degli spunti comunque piuttosto interessanti.
Paperino e il temibile “V” (Moscato/Franzò) è una sorta di commedia degli equivoci basata sulle leggende metropolitane che nascono dal nulla, prevedibile nello svolgimento ma gradevole, allo stesso modo di Manetta e il testimone comodo (Valentini/Gottardo).
Paperino e l'impegno della nullafacenza (D'Antona/Baccinelli) e Qui, Quo, Qua e l'avvisatore tempestivo (C. Panaro/O. Panaro) si presentano invece come i tasselli più deboli della settimana, con trame abbastanza classiche e prevedibili.

Autore dell'articolo: Valentina Corsi

Ho imparato a leggere a 4 anni con Topolino e non l'ho più abbandonato. È stata anzi la molla che mi ha portato a scoprire l'amore per la lettura, in tutte le sue declinazioni. Dalle strip dei Peanuts ai Bonelli (sono una texiana incallita), ad Asterix, ai romanzi e a molte altre declinazioni, la lettura è sempre stata una mia compagna fissa. Sono sul Papersera dal 2006, oltre che alla moderazione del forum collaboro alla gestione della pagina Facebook, mi occupo delle recensioni settimanali di Topolino e, tempo permettendo, contribuisco a supportare le varie iniziative dell'Associazione, sia attraverso lo schermo, sia dal vivo in occasione di fiere e raduni.