Disney Time 82 – Natalissimo
In questa stagione dell'anno non può mancare in edicola il tradizionale vattelapesca Natalissimo, ormai un classico di questo periodo segnato dalle festività natalizie.
La cover dell'albo è realizzata da Giorgio Cavazzano con i colori di Max Monteduro, una coppia che non ha bisogno di presentazioni: il colpo d'occhio è notevole e ci regala una copertina natalizia ben riuscita e che non demerita rispetto a quelle delle edizioni passate.
All'interno del volume sono presenti nove storie, peccato che ben otto appartengano tutte all'ultimo ventennio tranne la ciminiana Paperino e la slitta di Babbo Natale del 1972 disegnata da Giorgio Bordini, in cui però l'atmosfera natalizia è ben poco presente.
Fortunatamente Commissariato Operazione Natale e Zio Paperone in fuga dal Natale ci regalano nuovamente i disegni del maestro Cavazzano guidati dalle ottime prestazioni ai testi di Marco Bosco e di Giorgio Salati, ed insieme alla storia Zio Paperone nababbo di Natale, di Ambrosio/Ziche, si aggiudicano il podio di questo volume.
Discorso a parte merita Paperino Paperotto e il Natale sbarbato, in cui Enna si cimenta in un'avventura natalizia in quel di Quack Town, un giallo da risolvere riservato ai nostri piccoli amici che ne combineranno di tutti i colori disegnati egregiamente da Intini.
Da segnalare anche la presenza delle due storie a tema Archimede e l'incarico sotto l'albero (Concina-Ziche) e Manetta e il regalo sospirato (Tulipano-Vian).
L'unica nota stonata è Un regalo per Zio Paperone, storia che nulla ha di natalizio e non intuiamo il motivo del suo inserimento nell'indice, una scelta che fatichiamo sinceramente a comprendere vista la cospicua quantità di storie tematiche a disposizione in casa Disney.
In conclusione è un albo sufficiente, ma si poteva osare leggermente di più con la scaletta per avere un vattelapesca al di sopra della media. L'ispettore Manetta ha mantenuto fortunatamente il suo fedele sigaro in ogni storia, e per questo
il volumetto avrebbe meritato una stella in più, ma la macchia della storia citata in precedenza è troppo evidente per restare indifferenti.