Zio Paperone 5
Anche questo nuovo numero di Zio Paperone si apre con l’ennesima copertina non inedita che, come detto nella scorsa recensione, non è particolarmente confortante. Il fascicolo segue la media dei numeri scorsi, con storie degne di nota. La prima storia è un’inedita danese, Zio Paperone e il processo inconscio, vicenda non particolarmente interessante, abbastanza ingarbugliata e che si fa dimenticare subito: la peggiore del numero probabilmente. Segue Zio Paperone e la segretaria pasticciona, una storia gradevole, con un finale imprevedibile e una sorpresa particolare, uno sviluppo abbastanza semplice, e testi e disegni gradevoli: una tipica riempitiva. Da segnalare anche il nuovo look di Miss Paperett. A seguire, Zio Paperone e la © problematica, storia particolare e molto carina, in cui compare il certificato di nascita di Paperone, una piccolezza, ma interessante, valorizzata dai disegni di Scala.
Il meglio lo leggiamo nella storia successiva, Zio Paperone in prigione, soggetto originale di Salati, e bei disegni di Gatto. Una vicenda interessante, ma con un difetto nella costruzione della trama, con dei passaggi non proprio efficaci che rovinano un po’ la storia. All’inizio parte benissimo, mentre dalla metà in poi si procede con un andamento un po’ deludente. Interessante l’utilizzo dei Bassotti, cattivissimi, intelligenti ma non troppo, come nelle storie di Barks. Proseguendo nella lettura, troviamo una divertente commedia, Paperino, Paperone e la palandrana a catena, che avrebbe tratto giovamento da qualche pagina addizionale, ma rimane comunque una classica commedia degli equivoci giocata sullo scambio dei vestiti dei paperi, influenzati dalla personalità del proprietario dell’abito che indossano. Chiude il numero infine Zio Paperone e l’introvabile provenienza, abbastanza buona, con diverse gag carine, e una trama convincente.
Un numero tutto sommato niente male, penalizzato probabilmente solo dall’inedita, ma che segue una media interessante.