Gli anni d’oro di Topolino
Introduzione
Schermata del mini-sito che proponeva la collana.
Dopo La Grande Dinastia dei Paperi , che presentava l’intero corpus di Carl Barks, la coppia Disney Italia – RCS Edizioni sfornava un’altra testata allegata al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport, senz’altro la più complessa da fare, ed anche la migliore da un punto di vista editoriale, stilistico e contenutistico. Parliamo degli Anni d’Oro di Topolino, nome pubblicitario per raccogliere l’intera produzione fumettistica di Floyd Gottfredson, uno dei più grandi fumettisti della storia, capace di creare attorno a Topolino un mondo credibile e cucirgli addosso una personalità sfaccettata e capace di affrontare le temperie della storia e di vivere il suo tempo.
Ma questo non è lo spazio giusto per concentrarsi sul valore di questo grandissimo autore, quanto quello di descrivere la prima raccolta integrale al mondo di tutte le strisce quotidiane di Topolino, dal 1930 al 1975.
Storia
Nel marzo 2010 comincia ad uscire settimanalmente la testata, il primo numero a 2,99€ per poi diventare 9,99€, per un totale di 38 uscite. La collana si rivela subito elegante e raffinata: cartonata, formato orizzontale (27,5x21cm), sei colori di sfondo per le copertine e le scritte a rotazione coordinata (blu, rosso, arancione, giallo, viola, verde), copertine con un vivace Topolino sempre diverso (riprodotto anche in costa), titolo dedicato ad una delle storie più rilevanti del volume.
Immagine promozionale per il primo tentativo di cronologica di Gottfredson italiana.
Insomma, il contenitore è perfetto per ospitare la produzione sindacata, ovvero quella pubblicata sui giornali: il formato orizzontale esalta la striscia e permette, con tre strisce per pagina, di pubblicare un’intera settimana di pubblicazioni in due pagine consecutive, cosi da mostrare le intenzioni dell’autore in termini di suspense del lettore. Inoltre, ad ogni volume era allegato una ristampa anastatica del Topolino settimanale, dal mitico numero uno fino al 38. Il contenuto, ovviamente, esalta ancora di più il contenitore.
Il team di curatori – Luca Boschi, Alberto Becattini e Lidia Cannatella – mette su un accurato e ricco di amore apparato critico. Ogni numero propone un articolo introduttivo dedicato alle storie contenute o ad un tema specifico (in genere a firma di Boschi, ma non sono mancati scritti di Gianni Brunoro e di Giulio Cesare Cuccolini), degli articoli esplicativi per ogni storia, schede dedicate agli autori coinvolti (Gottfredson è stato il direttore d’orchestra di una vasta squadra di artisti) e ad alcuni particolari personaggi, e ricchi portfoli con copertine e curiosità . Questa impostazione deriva dall’omnia barksiana che, come capostipite uscita nel 2008, fa da modello a questa, a quella su Pk – Il Mito e a quella futura su Scarpa, oltre a dare suggerimenti a Disney Anni d’Oro. A questo si aggiungono ovviamente le storie, restaurate come mai prima d’ora, con una nuova colorazione rispettosa e curata, una nuova traduzione e un bellissimo lettering del maestro Diego Ceresa.
Pubblicità sul Corriere per promuovere l’iniziativa.
Il piano dell’opera ha previsto la pubblicazione delle strisce dal 1936 al 1975, per poi tornare nel 1930 e ricollegarsi all’inizio. L’idea era di partire con materiale graficamente eccelso e narrativamente robusto, più apprezzabile per un pubblico meno esperto. Se questo può essere vero per le primissime strisce, Gottfredson raggiunge una qualità da subito elevatissima, per cui il normale ordine cronologico avrebbe potuto essere usato. Ma capiamo le ragioni economiche che vi stanno dietro, e che permettevano anche di “assicurare” i quattordici numeri di strisce autoconclusive. Infatti, nel 1955 Gottfredson fu costretto a passare dalla continuity a semplici e fulminanti gag quotidiane, materiale poco epico, molto abitudinario e statico. In compenso, il tratto dell’autore si fa moderno, sintetico, energico e ricco di dinamismo, raggiungendo vette di armonia inattaccabile. Inoltre, si tratta di fumetti mai ristampati prima in forma così organica, e raccolti solo in Italia. Questa rarità però non assicurava una sicura vendibilità , visto il materiale di nicchia e un po’ ostico. Così, vendute tra il numero 17 dedicato al 1955 e il 31 relativo al 1930, ha costretto un più alto numero di collezionisti a seguirle, facendo scoprire per la prima volta un mondo decisamente interessante.
Nota a parte per l’ultimo volume della collana, un vero e proprio scrigno in cui veniva pubblicata l’intera cronologia dell’autore, tutto il suo materiale extra – Topolino e una montagna di schizzi, illustrazioni rare, materiale iconografico altre sorprese. Un saggio sui fumetti, di fatto, che è la degna conclusione di una collana senza pari.
Solo parole di elogio per questa produzione, che ha visto uno sforzo immane nel lavoro di restauro del materiale originale, che oggettivamente non aveva precedenti, e non ha avuto seguito. Sia l’omnia di Barks che quella di Scarpa, infatti, si basavano su materiale pregresso già esistente piuttosto omogeneo, mentre invece Gottfredson, seppur ristampato più volte, ha sempre conosciuto operazioni amatoriali, frammentate o basate su radici censurate o corrose. Certo, qualche errore vi è stato, ma nulla di particolarmente rilevante.
Beccattini ha rivelato in un’intervista a Simone Cavazzuti (minuto 57), come la collana si sia assestata tra le 30 e le 40mila copie di tiratura.
Sul nostro forum l’opera era da anni attesa, sognata, e insperata: non si pensava si potesse effettuare un tale sforzo produttivo, ottenendo finalmente giustizia per un materiale di eccezionale qualità . Le varie discussioni per ogni numero erano accese, entusiaste e molto coinvolte, con un pubblico di lettori che seguiva in diretta la collana desideroso del numero successivo e in attivo scambio con i curatori. Il risultato finale è infatti un’opera unica al mondo, che raccoglie tutto l’operato di Gottfredson in maniera cronologica. Una collana eccezionale e straordinaria, per cui gli aggettivi non bastano mai. Non sappiamo se vi sia stato un riscontro positivo in termini di vendite, ma certo non ha bloccato l’omnia successiva a Romano Scarpa. E ha permesso, finalmente, di ottenere per un pubblico ampio l’opera di un artista che ha plasmato la figura di Topolino, rafforzandone l’immagine fino ad oggi.
CuriositÃ
Immagine promozionale che presenta i volumi cartonati che propongono le cronologiche di Gottfredson, Taliaferro, Barks e Don Rosa (Panini Comics 2023).
- Nel 1990 vi era stata una prima cronologica dedicata a Gottfredson allegata ai quotidiani. Parliamo di quella storica del Messaggero che, in supplementi di formato giornale, ha ristampato in maniera quasi complete tutto il Gottfredson in continuity.
- Prima del Messaggero, vi furono altre cronologiche di Gottfredson, non sempre complete. Dal Topolino d’Oro alle ristampe amatoriali dell’ANAF, dalla Comic Art fino a quelle a colori de Le grandi storie di Walt Disney, tutte in ampio formato orizzontale. Trovate alcune immagini promozionali dedicate a queste testate prima della sezione Statistiche.
- Nel maggio 2011, pochi mesi dopo la conclusione in Italia, per i tipi di Fantagraphics è uscita in America, con cadenza biannuale in forma cronologica, la Floyd Gottfredson Library. Per la prima volta dalle uscite sui quotidiani, l’epopea di Topolino a strisce è tornata per un grande pubblico a disposizione. Si tratta di dodici volumi cartonati con tutto il materiale in bianco e nero in lingua originale, con un ricchissimo apparato critico, curato da David Gerstein e che si avvale anche dei nostri Boschi e Becattini. Un’altra opera molto riuscita, che però non contiene le strisce autoconclusive dal 1955 al 1975, considerate troppo ostiche. In Italia si è cercato di tradurla e portarla in libreria ad opera di Rizzoli Lizard, ma il progetto non è andato oltre il secondo numero. Panini Comics ha ripreso la ristampa nel 2021.
- Per chi volesse leggere dei saggi sull’opera di Gottfredson, consigliamo due ottimi lavori, editi da Comic Art: Floyd & Mickey e Il Grande Floyd Gottfredson. Un altro lavoro di rilievo, che parte da un’analisi letteraria, è il saggio di Antonio Faeti, “In trappola con il topo”.
Statistiche
Portfoli (30 schede) | Numero |
---|---|
Topolino tra film e fumetti | 2 |
Due Maestri e 18 copertine | 3 |
Il Gottfredson dei Big Little Books | 4 |
Le copertine di Daan Jippes | 6 |
Il “Topolino d’Oro” di Marco Rota | 8 |
Il Topo caritatevole | 11 |
Quante donne, povero Topo! | 13 |
Antonio Rubino, copertinista | 14 |
Le copertine di Franco Bruna | 15 |
Nel Regno di Topolino | 17 |
Gli albi d’oro anteguerra | 18 |
Una bizzarria italo-americana: The Promised Spouses | 19 |
Gli albi delle Edizioni Nerbini | 20 |
I “film buffi” di Topolino | 21 |
Gli albi d’oro del dopoguerra | 22 |
Il Topolino di Sergio Asteriti | 23 |
Le copertine di Luciano Bottaro | 24 |
Le grandi storie | 25 |
I libri animati | 26 |
Le figurine del pane di Topolino | 28 |
Floyd Gottfredson su The Illustrator | 29 |
Le strisce ritrovate | 31 |
I pericoli di Topolino | 33 |
Il topo di Wolverton | 37 |
Gli acquarelli | 38 |
Illustrazioni pubblicitarie e dedicate | 38 |
Model sheet | 38 |
Schizzi e progetti vari | 38 |
Album fotografico | 38 |
Apocrifi, plagi, ricalchi e rifacimenti | 38 |
Autori (26 schede) | Numero |
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Floyd Gottfredson | 1 |
Merril De Maris | 4 |
Bill Wright | 4 |
Bob Karp | 6 |
Dick Shaw | 6 |
Dick Moores | 6 |
Bill Walsh | 7 |
Paul Murry | 8 |
George Waiss | 8 |
Frank Reilly | 9 |
Bob Grant | 13 |
Roy Williams | 21 |
Julius Svendsen | 23 |
Del Connell | 26 |
Mike Arens | 27 |
Dick Hall | 27 |
Jack Manning | 28 |
Tony Strobl | 30 |
Larry Mayer | 30 |
I primi collaboratori delle strisce | 31 |
Al Taliaferro | 32 |
Webb Smith | 33 |
Ted Thwaites | 34 |
Ted Osborne | 35 |
Chuck Fuson | 38 |
Guillermo Cardoso | 38 |
Personaggi (11 schede) | Numero |
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Dottor Enigm | 1 |
Professor Ossivecchi | 5 |
Bubbo Rodinì | 5 |
Eta Beta | 10 |
Flip | 10 |
Gancio il Dritto | 16 |
Butch | 32 |
Pietro Gambadilegno | 34 |
Eli Squick | 35 |
Orazio e Clarabella | 36 |
Topesio | 36 |