Pk Giant 47 – Prima dell’alba/Le parti e il tutto
Penultimo numero per Pk Giant Double, cui va dato l’apprezzato riconoscimento di voler portare a termine la ristampa di PKNA. Come scritto all’interno, l’ultima uscita sarà presentata a Lucca Comics 2019, quindi a novembre. Si conferma il riciclo della copertina, avviato già nel numero precedente.
Questo volume è ambivalente, riesce a raggiungere i picchi e gli abissi della qualità, cosa che non rispecchia l’andamento generale della testata, che si tenne sempre su alti livelli. Effettivamente, Prima dell’alba è una brutta storia. I disegni modesti di Gervasio non risollevano una sceneggiatura di Faraci dello stesso livello. Il soggetto sembra un remake di Trauma, con un mostro alieno che attacca Paperopoli: il tutto però si risolve, invece che in epica battaglia, in gran caciara di povere battute e insopportabili tormentoni. La sottotrama preistorica risulta piuttosto fastidiosa. Paperinik si trova in balia degli eventi senza combinare molto, mentre la coppia Angus Fangus-Camera 9, che in passato aveva regalato momenti intelligenti, qui risulta del tutto fastidiosa e senza verve. La trama è poi ancor più azzoppata dalla presenza enorme di viaggi nel tempo, che il numero 43 avrebbero dovuto eliminare: è evidente un errore del PkTeam all’epoca, che pubblicò dopo storie che sarebbero dovute uscire prima. Questo errore, che tramortisce una storia da dimenticare, è l’unico neo della storia successiva, completamente agli antipodi per qualità e profondità.
Le parti e il tutto è un bellissimo apologo dell’intelligenza artificiale e di come la realtà sia ben più complessa di quel che certe vulgate vogliano farci credere. Sisti realizza l’ultimo, intenso, melanconico capitolo della sua personale tetralogia dedicata a Due. L’incontro/scontro tra i due fratelli cibernetici è fatto di dolore e calore, di affetto e repulsione, e sembra condannato solo ad una sofferenza infinita. Non basterà il padre – un Everett Ducklair moderno Victor Frankestein – a riappacificarli, ma solo la saggezza di Uno, conscio che l’amore e l’umanità imperfetti non possano non contenere il loro contrario per essere davvero reali. Un messaggio importante, che scavalca l’incongruenza narrativa temporale (nonché la presenza di Lyla), e che ci consegna l’ultima perla di PKNA, prima della sua conclusione. I disegni di Freccero, infine, sostengono e rafforzano questa toccante sceneggiatura.