Topolino 3342
Non è semplice commentare il nuovo Topolino: un libretto davvero particolare, che richiama alla memoria addirittura i primissimi passi dell’attuale settimanale, a causa delle ben quattro storie a puntate, sulle sei presenti all’interno. Una strategia editoriale probabilmente orientata alla fidelizzazione del lettore casuale, messa in atto in un periodo favorevole come quello natalizio. Tuttavia, proprio questa frammentazione consegna all’appassionato un numero dove le tre avventure principali rimangono sospese in attesa degli sviluppi futuri, mentre le autoconclusive non riescono a brillare di luce propria.
La copertina è dedicata al primo episodio di Paperinik e il segreto dell’identità segreta. Gervasio, che si avvale per l’occasione delle matite del maestro Cavazzano, ordisce una trama dove a prevalere sono alcuni forti contrasti all’interno della famiglia dei paperi. Per Paperino, in particolare, sia l’atteggiamento vessatorio di Paperone, sia l’equivoco con Gastone sul reale portatore della mascherina riportano alla mente un classico scenario anni Settanta (l’epoca in cui nacque il Diabolico Vendicatore), pur attualizzato grazie alla comparsa dei social network. Considerando l’armonia che regna ai giorni nostri fra i vari personaggi, si arriva quindi al termine della lettura un po’ straniati da questo clima carico di tensione.
Bisognerà in ogni caso attendere la prossima settimana per conoscere l’evoluzione degli eventi. Discorso che vale ancora di più per Topolino, zio Paperone e il condono natalizio (Faraci/Intini), avventura festiva che lascia molta curiosità per il prosieguo. Merito soprattutto delle ultime tavole, che risollevano un inizio abbastanza statico, con topi, paperi e abitanti del Polo Nord alle prese con i preparativi del giorno più atteso dell’anno, fra una battuta ironica e l’altra.
Prosegue, inoltre, la “messa in onda” di X-Music, in cui Enna e Mazzarello muovono le band di Paperopoli e Topolinia all’interno dei subdoli meccanismi televisivi di un reality show contemporaneo: per Tip, Tap, Qua & friends è ora de L’addestramento. Il mestiere del cantante richiede infatti grande applicazione e duro lavoro, anche se per pochi minuti di esibizione; per affrontare le luci della ribalta non è sufficiente avere talento, occorre coltivarlo ed allenarlo.
Superate le storie a puntate, le restanti non si rivelano all’altezza. Se Paperino e il furto galattico dell’inverno (P.&C. McGreal/Fecchi), in fondo, non fa che confermare i tipici difetti della produzione danese, ovvero buoni disegni al servizio di trame sconclusionate e frettolose, spiace maggiormente per le avventure di marca italiana. Archimede in: il silenzio è d’oro (Mazzoleni/Chierchini) e Battista e Lusky in singolar tenzone (Fontana/Malgeri) sviluppano infatti in maniera non particolarmente riuscita due spunti poco originali.
Fra i redazionali, infine, segnaliamo gli articoli a tema cinematografico: uno dedicato alla prossima uscita nelle sale dell’ultimo capitolo della saga di Star Wars; l’altro, costituito da una breve intervista ai doppiatori italiani di Frozen II – Il segreto di Arendelle.
17 DIC 2019