Topolino 3344
L’ultimo numero chiude alla grande un anno in cui Topolino si è caratterizzato per alti, bassi e molte, moltissime vie di mezzo. Iniziando dalla copertina non si può che fare i complimenti per questa doppia cover componibile con il numero precedente, realizzata da Andrea Freccero con i colori di Andrea Cagol, che restituisce finalmente la magia di questa festività che in passato aveva sempre scaldato il cuore di grandi e piccini e che, negli ultimi anni, si era un pochino persa.
Passando ad analizzare le storie, possiamo dire che sono tutte buonissime. A cominciare dalla conclusione di Topolino, Zio Paperone e il condono natalizio con l’episodio Quando la fortuna è buona (Faraci/Intini). Babbo Natale, che negli anni ha dimenticato di distribuire qualche regalo qui e lì, decide una mattina, su suggerimento di uno dei suoi gnomi, di attuare una sorta di condono, esaudendo, tramite la magia, il primo desiderio ad ogni persona del mondo e gettando, così, il pianeta nel caos. L’unico a non aver desiderato niente e a poter quindi risolvere la situazione è, per ovvie ragioni, Gastone. Toccherà a Zio Paperone, Topolino e a Babbo Natale in persona correre a Paperopoli chiedendo il suo aiuto. La storia è perfettamente riuscita anche perché sa bilanciare l’atmosfera natalizia con un po’ di umorismo, tipico di Faraci. Le varie battute, che si inseriscono forse anche troppo di frequente in certi momenti, non rovinano la trama ben congegnata, lasciando alla fine il lettore soddisfatto.
Passiamo poi a Marco Rota che con Paperino e l’inafferrabile ricompensa, ci riporta nel passato con il suo tocco classico. La storia, già pubblicata in Danimarca nel 2005, è molto semplice, dal tema apparentemente banale, ma ci trasporta indietro nel tempo, alle lotte tra vicini tra Paperino e Jones; ed è talmente piacevole per trama e disegno che sembra quasi di leggere una 10-page di Barks. Speriamo che il ritorno delle storie di Rota sulle pagine del settimanale continui il più a lungo possibile.
Ritorna anche Marco Gervasio con Fantomius torna a casa. Il ladro gentiluomo, ospite dei genitori per trascorrere le festività, li trova in subbuglio per il furto di un prezioso amuleto, indispensabile al padre per concludere una trattativa di affari. Sul posto vengono convocati anche Paper Holmes e il dottor Duckson, che si ritroveranno ancora una volta faccia a faccia con Lord Quackett. L’azione, pur spostandosi dal contesto abituale e creando un giallo familiare dall’ambientazione natalizia, conserva pregi e difetti della serie che vede Lord Quackett vestire sempre meno i panni del “nobilpapero inetto e pasticcione” e sempre più quelli dell’infallibile antieroe.
Segnaliamo poi il debutto in questo numero di Marco Nucci, già noto nel mondo del fumetto, accompagnato ai disegni da Nicola Tosolini, con Zio Paperone e il giro del mondo in 80 secondi. Al Club dei Miliardari si è nel pieno dei festeggiamenti natalizi e Paperone scommette con Rockerduck di riuscire a fare il giro del mondo in 80 secondi. Il progetto si rivela al limite dell’impossibile, perché anche Archimede non sa aiutare il papero più ricco del mondo il quale però, si sa, non si perde mai d’animo. L’unico mezzo che gli potrebbe permettere di realizzare l’impresa è la slitta di Babbo Natale, che proprio in quei giorni si è dato malato per acciacchi alla schiena. Paperone, dopo aver arruolato Paperino e nipoti, si recherà in Lapponia offrendosi di consegnare i regali la notte di Natale; in cambio avrà la slitta in prestito per vincere la scommessa. La storia è molto ben congegnata e mai scontata, ci sono dei momenti teneri (le renne sono veramente meravigliose) alternati ad altri più divertenti; Paperino, anche questa volta, rimarrà incastrato dallo zione a fare un lavoraccio senza capire neanche lui come, ma saprà anche come contraccambiare il favore. Nucci porta a casa una buonissima prova d’esordio.
Chiudiamo infine con Zio Paperone e la marea aurea (Sisti/Mangiatordi), un duello tra Paperone e i Bassotti e Rockerduck, in questo caso per sfruttare un giacimento di oro liquido, scoperto in fondo al mare. La storia, a cui probabilmente manca comunque un guizzo, è talmente classica che non può non piacere al lettore.
Nel libretto sono presenti anche i tradizionali test del settimanale, dedicati alle feste.
L’ultimo numero chiude quindi l’anno in maniera positiva. Questa recensione doveva essere l’ultima del 2019, ma arriva in ritardo, diventando quindi la prima del 2020. Facciamo a tutti i migliori auguri per questo nuovo anno che inizia, sperando di leggere insieme molte storie belle.
03 GEN 2020