Topolino 3350
La kermesse sanremese, conclusasi sabato sera, ha come sempre catalizzato le attenzioni di telespettatori, giornali e riviste: Topolino non poteva esimersi dal richiamarla almeno nella copertina (realizzata nella fattispecie da Alessandro Perina e Valeria Turati) e in un redazionale. Non compaiono invece storie espressamente dedicate, per la gioia di molti, autori per primi immaginiamo, che devono ogni anno cercare di barcamenarsi su un tema sul quale si sono scritte, soprattutto negli ultimi due decenni, avventure più o meno riuscite, cercando oltre tutto di non ripetersi. Il lettore, però, non farà a tempo a sentire questo vuoto, perché sarà impegnato dalle sette storie presenti in questo numero.Â
La prima, Topolino e la questione di Galateo vede Topolino, Manetta e Rock Sassi alle prese con un ladro, soprannominato Galateo, che riesce a compiere una serie di furti, aiutato dagli stessi derubati e addirittura dalle forze dell’ordine, grazie alla sua voce suadente e alle sue buone maniere. Anche in questo caso Marco Nucci dà prova di essere in grado di maneggiare trama e personaggi con abilità , creando un buon giallo, forse meno brillante delle precedenti storie, ma comunque piacevole. Da segnalare, alle matite, il ritorno sulle pagine del libretto di uno storico copertinista come Davide Cesarello, a più di vent’anni dall’ultima occasione.
Ritroveremo la polizia di Topolinia alle prese con un pericolosissimo criminale qualche pagina più avanti, in Pippo & Cops – Incontro con irruzione (Panini/Amendola). Chi è debole di cuore dovrà stare molto attento durante la lettura, perché il criminale che Basettoni sta per incastrare è veramente temibile: trovatosi faccia a faccia con Pippo, infatti, lo minaccerà … con un pugno chiuso! Sissignori, in queste poche tavole è passata la mano implacabile delle censura, lasciando i personaggi nella medesima posa, ma eliminando tutte le pistole. L’effetto è, ovviamente, più che ridicolo e ci si chiede se fosse proprio necessario pubblicare l’ennesima storia (una breve neanche particolarmente riuscita) con questo problema.Â
Molto buone si dimostrano I corti di Paperino – Cuor di Leone (Stabile/Facciotto) e Paperone in: Diamoci un taglio (Fontana/Gottardo). Due storie che assolvono egregiamente al loro ruolo di brevi, sono divertenti e durano esattamente il numero di tavole necessario per completare la gag, lasciando una sensazione piacevole al lettore.Â
Più complessa invece la trama orchestrata da Enrico Faccini in Paperoga e il cervellone di famiglia, in cui l’autore ligure si affida come sempre al suo personaggio preferito, affiancandogli un ipotetico parente, di sicuro più erudito ma non per questo meno strambo. La storia è tipica dell’autore e tra una sculacciata di Teodolindo (simpatico dinosauro meccanico) e un disastro di Paperoga, il lettore vola, divertito, fino all’ultima tavola.Â
A completare il numero, infine, troviamo un prologo e un epilogo. Il prologo è quello di Donald Quest: un ritorno tanto temuto dai più grandi, tanto atteso (?) dai più piccoli, che avranno anche la possibilità di acquistare il gioco da tavolo abbinato al libretto dalla prossima settimana. Purtroppo, la saga non sembra mostrare nessun tipo di appeal per gli adulti e denuncia, già nelle sue primissime tavole, tutti i difetti dei precedenti episodi… difficilmente si riuscirà ad arrivare alla fine senza sbadigliare.
L’epilogo è dato invece da Young Indiana, che si congeda giungendo alla Meta finale. Tirando le somme, possiamo notare come Sarda e Palazzi abbiano dato vita ad una vicenda che, pur non epocale, si è rivelata più interessante di quanto non si potesse immaginare in sede di anteprima. Quest’ultimo episodio, ad esempio, si caratterizza per la scelta degli autori di non chiudere alcune delle sottotrame avviate nelle puntate precedenti: non sappiamo infatti se la squadra di Indiana vincerà la partita di rugby, ma soprattutto non sappiamo se Kranz sia stato realmente l’antagonista del cugino di Pippo. Un finale aperto che lascia quindi all’immaginazione del lettore la risoluzione del mistero e che, nel contempo, sembra preludere ad un secondo ciclo di avventure ambientate nel college di Oxbridge.
Dal punto di vista dei redazionali, oltre al già citato articolo dedicato al Festival di Sanremo, possiamo leggere un breve ma curioso articolo sulle norme di bon ton che si osservano a tavola in varie parti del mondo e un ampio reportage sulla mostra che si sta tenendo a Milano e che si protrarrà fino al 5 aprile: L’esercito di terracotta e il primo imperatore della Cina.
Il numero meriterebbe tre stelle per la qualità delle storie proposte, ma abbassiamo la valutazione a due a causa del già citato, spiacevole episodio di censura.
10 FEB 2020