Topolino 3355

20 MAR 2020
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Si sta andando sempre più verso un Topolino composto quasi sempre di storie a puntate, sovrapposte l’un l’altra in una catena infinita e che portano ormai il settimanale a non essere più fruibile a sé stante al 100% in quanto in ogni uscita c’è almeno una (o anche di più, come nelle ultime settimane) storie a puntate.

Se da un lato è una mossa che di certo avrà i suoi risultati per quanto riguarda i lettori da fidelizzare e invogliare alla lettura, dall’altro ci si chiede se non si finisca poi per scoraggiare l’acquirente più distaccato, quello casuale, che vorrebbe una lettura tranquilla e invece deve districarsi tra una prima puntata dell’avventura, un’ultima puntata della storia, una ripresa della saga, un prologo del capolavoro e così via.

In ogni caso, pensieri a parte, quello di questa settimana è un Topolino ricco di sostanza, con ben 7 storie, anche se quelle davvero stand alone sono 5 (anzi, se vogliamo escludere gli “episodi zero” restano solo in tre, e per giunta si tratta di storie brevi.)

Partiamo dal pezzo da novanta, a cui è dedicata anche la copertina: la prima parte di 19.999 leghe sotto i mari, della premiata ditta Artibani/Pastrovicchio.
La trama ci riporta alle atmosfere del romanzo di Verne, i personaggi sono splendidamente caratterizzati e i disegni, neanche a dirlo, un vero belvedere. Un’ottima prima parte, quindi, in attesa della conclusione sul prossimo numero.

Segue Area 15 – Qui, Quo, Qua e lo strano, grandioso club (Gagnor/Sciarrone), episodio pilota di quella che viene preannunciata come una nuova finestra sul mondo di Qui, Quo, Qua e dei loro amici. Fatto salvo il messaggio neanche troppo nascosto sull’inclusione di tutti (da notare un personaggio in sedia a rotelle, evento quasi unico nel panorama delle nuvolette di Topolino, dove ormai viene edulcorato praticamente tutto), sull’importanza del gruppo e della lotta ai bulli, la storia in sé non racconta molto a livello di trama. Anche lo stile di disegno segue la scia degli ultimi lavori di Sciarrone, un tratto spigoloso e giovanile, che però, anche a seconda dei gusti di chi lo incontra, può risultare a volte divisivo.

Torna poi in veste di autore completo Alessio Coppola (del quale ricordiamo la piacevolissima Zio Paperone e la memoria del fenicottero), stavolta alle prese con quella che è stata preannunciata come una serie di storie incentrate su Pippo. Ecco quindi che in Pippospot – Pippo e il talento inconsapevole il nostro passa dall’aiutare gli amici a scoprire quello che sembra essere un talento nascosto… vedremo, anche qui, a cosa porterà nelle prossime storie. Di certo in ogni caso è che tra testi e disegni si avverte un grande connubio.

È poi il turno delle consuete storie brevi, la prima una simpatica avventura muta di Paperoga a firma Nucci/Faccini e le altre due praticamente dei corti animati a fumetti di Paperino.

Chiude l’albo la puntata finale di Paperinikland (Gervasio/Cavazzano), saga che, stando alle anticipazioni delle settimane scorse, è destinata a mettere un importante punto fermo nelle avventure del supereroe mascherato. Lo fa, per quanto non si tratti di uno sconvolgimento epocale, tuttavia la narrazione soffre molto il ritmo spezzettato imposto dalla pubblicazione in quattro tranche: se il prologo e la prima puntata hanno svolto bene il compito di mettere la carne al fuoco, la seconda puntata spezza completamente il ritmo della narrazione risultando in un episodio quasi vuoto, che si ripercuote anche sul finale, in cui non si raggiungono i fasti di climax ed atmosfere della prima parte. Un buon soggetto, ma che probabilmente avrebbe giovato molto da una diversa suddivisione delle tavole e delle tempistiche di pubblicazione.

A livello di editoriali, spicca l’ovvia parentesi dedicata a 19.999 leghe sotto i mari con l’intervista ai due autori, e un approfondimento sulle programmate novità della fiera milanese che avrebbe dovuto tenersi proprio qualche giorno fa ma che, come purtroppo ben sappiamo, è stata rimandata in attesa di tempi migliori.

Autore dell'articolo: Valentina Corsi

Ho imparato a leggere a 4 anni con Topolino e non l'ho più abbandonato. È stata anzi la molla che mi ha portato a scoprire l'amore per la lettura, in tutte le sue declinazioni. Dalle strip dei Peanuts ai Bonelli (sono una texiana incallita), ad Asterix, ai romanzi e a molte altre declinazioni, la lettura è sempre stata una mia compagna fissa. Sono sul Papersera dal 2006, oltre che alla moderazione del forum collaboro alla gestione della pagina Facebook, mi occupo delle recensioni settimanali di Topolino e, tempo permettendo, contribuisco a supportare le varie iniziative dell'Associazione, sia attraverso lo schermo, sia dal vivo in occasione di fiere e raduni.