Topolino 3363
Topolino 3363 si apre con La luce di Zeus, nuovo episodio delle Strabilianti imprese di Fantômius ladro gentiluomo, scritto e disegnato da Marco Gervasio. Fantômius e Dolly Paprika si trovano in Olanda per rubare appunto “la luce di Zeus”, un preziosissimo diamante da 125 carati, ma finiranno per simpatizzare con il proprietario, il conte Van der Duck, costretto a vendere il gioiello perché ridotto sul lastrico, e si ritroveranno loro a tutelare la gemma da svariati tentativi di furto. La storia risulta particolarmente riuscita, non solo perché ribalta un po’ gli schemi delle trame classiche che ormai siamo abituati a vedere, ma anche perché Fantômius, tolti i panni del ladro ormai infallibile e un po’ troppo sicuro di sé, riacquista quella simpatia che lo aveva accompagnato nelle primissime avventure del ciclo e che a lungo andare aveva smarrito.
Il numero prosegue poi con la seconda parte di Le GM in Operazione Alaska (Rossi Edrighi/D’Ippolito). Mentre Paperino viene trascinato da Zio Paperone in una delle solite missioni alla ricerca di un tesoro, Qui, Quo e Qua sono giunti in Alaska e cominciano il loro percorso di formazione nell’habitat dei bamballocchi. Una corsa in slitta elettrica e un approvvigionamento di cibo presso una ex cercatrice d’oro convincono il Mogol che la scelta del suo vice deve ricadere su Qui, al termine di un episodio ancora un po’ interlocutorio: dovremo aspettare probabilmente il prossimo perché la storia entri nel vivo.
Se si pensa, infatti, alle prime due parti, non è successo poi molto e questo potrebbe essere dovuto alla scansione a puntate (formato sempre più presente nelle pagine del settimanale), che porta a una diluizione delle trame, rendendole a volte annacquate. I disegni di D’Ippolito sono invece molto dinamici; quello che però forse manca è una bella tavola che mostri un paesaggio dell’Alaska, che non è per nulla presente, tanto che la storia potrebbe tranquillamente essere ambientata a Paperopoli d’inverno, per quello che ne sappiamo. Molto interessante è invece il redazionale che ci svela alcuni segreti e curiosità dello stato più esteso degli USA.
Gastone e Nonna Papera scomodi testimoni (Secchi/Panaro) è un giallo bucolico senza troppe pretese che vede protagonisti Nonna Papera e Gastone, costretti a vivere sotto copertura in un hotel sperduto in quanto testimoni di un furto. La storia scivola via senza lasciare molto al lettore.
Per quanto riguarda Indiana Pipps e il bowling del Faraone (Nigro/Ermetti), non si può che ripetere quanto detto nelle scorse settimane. Purtroppo sembra che con questo personaggio non si riesca più a creare qualcosa di originale ma si seguano sempre dei binari predefiniti: Indiana Pipps è alla ricerca di un tesoro (in questo caso anche per aiutare un amico in difficoltà), si mette sulla pista giusta, dal nulla appare Kranz che lo fa prigioniero, ma alla fine con un aiuto “imprevisto” Indiana riesce a cavarsela e a consegnare Kranz alla giustizia. Le storie che ne escono non sono brutte, ma se appaiono troppo di frequente su Topolino finiscono per annoiare, perché si sa già cosa aspettarsi; bisognerebbe che il lettore avesse la possibilità di leggerle in modo un po’ più dilazionato, cosa che permetterebbe magari di scordare qualche particolare.
Per quanto riguarda le brevi, possiamo leggere Quando Pippo… si tiene in forma (Bosco/Di Vita), ma soprattutto il prologo della nuova storia a puntate di Bruno Enna e Marco Mazzarello: Zio Paperone e il Giro da capogiro. L’avventura, che raccoglie il testimone di Zio Paperone e la pietra dell’oltreblù dello stesso sceneggiatore, era prevista per l’inaugurazione della 103esima edizione del Giro d’Italia, manifestazione sportiva che ogni anno tiene incollati al televisore (e non solo) migliaia di appassionati e che quest’anno, purtroppo, è stata per ora rinviata ad ottobre causa coronavirus. Dalle poche pagine di prologo non si capisce bene dove andrà a parare la storia: aspetteremo il primo episodio, nel prossimo numero, per poter avere un’idea più chiara.
12 MAG 2020