Topolino 3368
La copertina di Andrea Freccero ci introduce alla nuova saga calcistica dal titolo Il torneo delle cento porte, scritta da Marco Nucci e disegnata da Donald Soffritti, che ci accompagnerà nelle prossime settimane.
In 1° Turno – 313 Football Club si delineano i contorni della competizione: il grande campione di calcio Andrew D. Ribbling, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha dedicato la sua vita al Villaggio delle Cento porte, il centro calcistico più grande dello stato del Calisota, ma a causa dell’età avanzata decide di cedere la proprietà. Tutti i grandi magnati, da Rockerduck a Paperone passando per Cuordipietra Famedoro, partecipano quindi al torneo calcistico indetto, per acquisire il terreno e trasformarlo in qualcosa di remunerativo, affiancati dai Bassotti e da Filo Sganga, anch’essi desiderosi di approfittare dell’occasione. Solo Paperino e i nipotini, “aiutati” da Paperoga, competono per preservare quest’oasi ricreativa per le giovani generazioni. Nascono quindi sei squadre: i Klondike, i Boeros, i Rocks, i Bassotti, gli Sgangas e i 313 Football Club.
Come da tradizione, insomma, siamo in presenza di una saga che avrebbe dovuto accompagnare i Campionati Europei di calcio, la cui inaugurazione era prevista proprio in questi giorni ma che, come tutti sappiamo, sono stati rimandati di un anno a causa del Covid-19. Possiamo comunque dire che, nonostante questo, la storia non sembra averne risentito, dimostrando fin da subito un buon ritmo e regalando buone battute. Il fatto che si accompagni anche ad un album di figurine, ad essa dedicato, non fa che aumentare l’interesse del lettore che, come spesso accade, finisce per non concentrarsi tanto sulla trama, quanto sui personaggi e sulle caricature dei nomi (D. Ribbling ad esempio) che, già in passato, hanno creato gag divertenti.
Altro spunto interessante è dato dalla prosecuzione, dopo Tre paperi in gioco e X Music, della separazione caratteriale di Qui, Quo e Qua: mentre i primi due si appassionano alla competizione, finendo per partecipare nella squadra di Paperino, Qua si dimostra annoiato dal gioco del calcio, lo ribadisce più volte e finisce per estraniarsi dal contesto che lo circonda. Una buona introduzione, quindi: speriamo che la storia continui su questo binario.
Si conclude in questo numero Topolino e le onde Skertz (Casty/Coppola). Topolino e Minni, aiutati dal direttore di Gioiosity Rodrigo, si rifugiano in una parte dell’isola distrutta e abbandonata per sfuggire ai villeggianti che sembrano impazziti. Verranno raggiunti dal professor Skertz, che spiegherà loro il funzionamento delle onde che portano il suo nome e risolverà la situazione. Anche in questo caso Casty riesce a creare una buona avventura e, nonostante la trama sia molto classica e ricordi molto alcune delle sue storie precedenti, l’autore riesce sempre a creare la suspense che tiene incollato il lettore alle pagine. Anche se la minaccia dei villeggianti impazziti non è la più spaventosa possibile, si percepisce comunque un senso di inquietudine che accompagna fino alla risoluzione del problema.
Per quanto riguarda le brevi, troviamo Sulla vecchia ferrovia di Enrico Faccini, un’altra piccola opera d’arte surreale a cui l’autore ligure ci ha ormai abituati: la storia, muta, è molto semplice, ma ogni tavola, per come è gestita, è un piccolo capolavoro.
Pippo Blog & Tales: Soluzione con interruzione (Panini/Di Vita), invece, mostra un Pippo impegnato a scrivere una storia, continuamente interrotto da un lettore, membro di un forum, che gli suggerisce le soluzioni da adottare, facendo finire la trama a catafascio. Il pretesto sembra quello di ironizzare su coloro che scrivono in internet le loro opinioni, tanto che la critica emerge fin dal nome dell’utente, Nulladafare99, in questa continua diatriba autore/lettore, che un po’ ha stancato e che forse non è il caso di far arrivare fino alle pagine del libretto.
Prosegue poi la serie Storia papera, con l’episodio L’antico Egitto, scritta anche in questo caso da Augusto Macchetto e disegnata stavolta da Renata Castellani. Continuano le lezioni in cui Pico de Paperis tenta di arginare un irrefrenabile Paperoga, che mescola dati storici a leggende metropolitane e inanella una serie di imprecisioni dietro l’altra, riuscendo a catturare l’attenzione non solo degli studenti a cui si rivolge, ma anche dei lettori, creando gag che, alla fine, risultano divertenti.
Infine Zio Paperone, che fine ha fatto il deposito? (Michelini/Amendola), è una storia classica, ma talmente classica che sa quasi di vecchio. Il lettore ripercorre punto per punto i soliti temi: succede qualcosa al Deposito, Paperino e i nipotini vengono prelevati di peso da Paperone sotto minaccia della solita lista dei debiti, iniziano un giro intorno al mondo su un improbabile trabiccolo, seguiti dai Bassotti che vengono, come sempre, respinti nel modo più semplice possibile, finché non si arriva alla soluzione finale, che risulta essere fin troppo macchinosa. Insomma, niente di memorabile.
Per quanto riguarda i redazionali del Topolino, segnaliamo quello dedicato all’uscita il 12 giugno su Disney+ di Artemis Fowl, film dedicato all’omonimo romanzo di successo con la regia di Kenneth Branagh.
14 GIU 2020