Pk2 Giant 6 – Il peso dei ricordi / Blackout
Continua la ristampa di Pk2 a suon di numeri doppi. In questo caso troviamo l’undicesimo e il dodicesimo albo, usciti per la prima volta tra dicembre 2001 e gennaio 2002. La copertina è stranamente dedicata alla storia meno riuscita, ma andiamo con ordine.
Il peso dei ricordi racconta in maniera convincente il passato di Everett, utilizzando un’inchiesta giornalistica di Angus. Davide Catenacci e Gianfranco Cordara realizzano una solida sceneggiatura in cui Angus Fangus si reca in un piccolo paese sulla costa, luogo in cui Everett era spuntato dal nulla tanti anni prima. Vediamo così flashback reali – anche se appaiono come affidabili ricostruzioni nella struttura televisiva – ambientati negli anni Settanta. Pantaloni a zampa e occhiali colorati circondano la giovinezza di Everett, accolto con amore da una coppia di sposi di mezza età .
Mentre osserviamo i flashback, Paperinik indaga per conto suo costretto a fare da guardia del corpo ad Angus (e proprio con il giornalista ci sono i momenti migliori, tra la rissa nella locanda e il salvataggio finale). Il nostro supereroe si trova davanti una rediviva Korinna, decisa a portare il papero mascherato dalla sua parte: la scena sotto la pioggia funziona molto bene. Ad esaltare la trama sono i disegni straordinari di Sciarrone. Si tratta della sua ultima prova su PK2, nella quale raggiunge alti risultati di dinamicità ed espressività .
Blackout invece è tutto il contrario. I disegni di Roberta Migheli sono quasi inespressivi: i personaggi spesso hanno sguardi vacui e le scene dinamiche sono in realtà statiche. Purtroppo nemmeno i testi di Francesco Artibani aiutano. Il ritorno dell’autore romano, che aveva dato inizio a Pk2, si rivela piuttosto incolore, con una trama non molto coinvolgente. Paperinik si trova invischiato in un guaio generato da Juniper, e in qualche modo trova una soluzione. Tutto appare piuttosto confuso, e il lettore si trova disorientato di fronte ai cambi di umore dei personaggi. Juniper ora vuole sabotare il padre, in maniera piuttosto inaspettata visti i precedenti. La sensazione generale è di confusione. Il PkTeam non è stato in condizione di gestire la trama, che procede per scossoni.
Con il prossimo numero, vedremo come la trama principale di Ducklair subirà un arresto, per poi avere una rapida conclusione. Al contrario, questo albo risulta decisamente a metà , con un’ottima prima vicenda e una seconda storia molto modesta.
19 NOV 2020