Pk2 Giant 9 – Nel fuoco / Affari di famiglia

29 APR 2021
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Fine dei giochi.

Dopo quasi sette anni si conclude un viaggio iniziato nel novembre 2014: la ristampa di PKNA in spillato gigante si è completata e ha abbracciato anche PK2. Seppur lasciando qualche storia breve da parte e senza particolari iniziative inedite, il Giant ha compiuto il suo lavoro riproponendo a vecchi e nuovi lettori un pilastro del fumetto disneyano. All’appello mancano ancora un paio di speciali – Super e Duckmall – e vedremo se Panini li pubblicherà o meno.

Fa piacere leggere la lettera di saluti di Alex Bertani (nell’immagine a fianco): il Direttore di Topolino ci mette la faccia quando afferma che la ristampa non è stata «sempre agevole, ma abbiamo voluto fortemente portare a compimento quello che riteniamo essere stato un gran bel progetto, di recupero e valorizzazione. Lo dovevamo a tutti voi che avete seguito fedelmente questa collana fino ad oggi». Con schiettezza, Bertani riconosce le difficoltà di questa ristampa, che in qualche modo si è conclusa. E afferma che un editore, una volta iniziato un progetto, deve cercare di concluderlo, per rispetto del lettore.

Andiamo a vedere gli ultimi due capitoli di PK2, serie dalla vita travagliata che, con questa quadrilogia improvvisata, liquida i giochi. Nel fuoco è una potente sceneggiatura di Macchetto, che mostra una Korinna sempre più determinata e diabolica nel creare un pirotecnico piano per mettere il padre alle strette. A partire dal flashback, i cui dialoghi si riallacciano al finale creando un raffinato schema ad anello, osserviamo due ragazze spezzate, piene di rabbia e di rancore, desiderose di demolire il padre e bruciare chiunque si ponga sul loro cammino. La serie è come al solito spietata nel mostrare malevoli sentimenti e umane miserie. Mirabile è tutta la sotto-trama finanziaria, in cui il cinico Gordon Bekko (chiaro riferimento a Wall Street) mira a rovesciare Ducklair sostenuto da un’amareggiata Birgit Q. Il dialogo finale tra lei e Anymore Boring è semplicemente spietato.

E Paperinik? Come per tutta serie si trova travolto dagli eventi, cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle complicato. Ma non ne risulta danneggiato, perché la chimica con Lyo è decisamente arguta e piacevole, mentre le sue mosse eroiche al Duckmall o i suoi dialoghi con disincantati giovani d’oggi non fanno che esaltarne il valore. Nota di merito per Angus Fangus, che si butta a capofitto nell’incendio nella villa di Everett, pur di scovare la notizia. I disegni sporchi e nervosi di Barbaro rappresentano bene gli incendi metropolitani.

Il fuoco riesce a divorare il passato?

Con Affari di famiglia cade su Stefano Ambrosio l’ingrato compito di chiudere la serie e mettere una pietra tombale sul progetto PK. Anche qui l’inizio presenta un flashback ambientato su Corona, mentre un misterioso droide è la chiave che utilizza Paperinik per risolvere la saga una volta per tutte. Ambrosio da un lato racconta la conclusione del ciclo dei personaggi del Duckmall, con la vittoria di Rupert e il suo innamoramento con Stella, dall’altro mostra Korinna e Juniper dagli sguardi accecati di potere e di odio.

Tutta la seconda serie è il racconto dell’odio dei figli verso i genitori, una lotta generazionale spietata. Non esiste nel fumetto Disney, in cui i genitori sono semplicemente assenti, un conflitto cosi ben descritto. Il povero Everett avrà bisogno di Paperinik per mettere al sicuro le figlie e dar loro la possibilità di essere quel che vogliono. Il padre compie il sacrificio più grande ed esce di scena. Mentre uno scatenato Angus sa che il mistero Ducklair non è ancora stato spiegato al mondo, l’astronave sulla Ducklair Tower prende il volo, con un disilluso Paperinik a osservare la fine della sua carriera.

Un finale rapido, affrettato, fondamentalmente amaro. D’altronde nel 2001 c’era l’intenzione di agganciare il pubblico americano, realizzare un videogioco e fare un reboot. Questi intenti non basteranno a realizzare una saga, quella di Pk – Pikappa che, a oltre dieci anni dalla chiusura, mostra un bilancio decisamente negativo. A Pk2 invece possiamo ormai riconoscere una maturità e un coraggio sconfinati. Un desiderio di mostrare orizzonti mai esplorati e di decostruire l’eroe, togliendogli ogni certezza. L’esperimento non è completamente riuscito, ma complessivamente il giudizio non può che essere positivo. E si spera che questa ristampa possa raggiungere un nuovo pubblico.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.