Topolino e l’albero di Holly

14 DIC 2021

Topolino e l’albero di Holly, pubblicata nel dicembre 2014 sulle pagine di Topolino, è forse una delle migliori storie natalizie, la migliore a mio avviso, degli ultimi anni.

Pietro B. Zemelo ci regala una trama unica, commovente, accompagnato ai disegni da un ottimo Giuseppe Zironi.

L’avventura comincia nella soffitta di Pippo, che sta per crollare per la troppa neve caduta. Pippo e Topolino devono cercare i fondi per ripararla ma, mentre frugano invano tra i cimeli degli ormai noti Bis-Bis, trovano uno strano marchingegno che si rivela essere un prototipo di macchina del tempo e che trasferisce i due amici nella Topolinia di inizio Novecento.

Qui conoscono Holly, una simpatica bambina impegnata con la mamma a rendere la festa di Natale gioiosa anche per le persone che non potrebbero permetterselo.

Dopo averla aiutata a decorare il parco e a piantare un abete, la macchina del tempo torna attiva e i due si vedono catapultati una decina di anni più tardi, dove trovano una Holly ragazza, un albero un pochino più grande e la solita festa ad attenderli.

La scena si ripete varie volte e si accompagna alle fasi della vita della protagonista, che da bambina diventa ragazza, poi mamma, poi nonna, e poi… Holly non sarà più lì ad aspettarli.

Il tempo è uno dei protagonisti principali di questa storia, non solo inteso come il classico viaggio nel tempo, ma soprattutto perché ci viene mostrato il suo fluire inesorabile, per far nascere nel lettore una dolce malinconia. È interessante notare come questo sia un concetto che non tange ovviamente il mondo disneyano di fantasia di Topolino, ma che trova la sua realizzazione solo nel mondo degli umani.

E infatti, la prima a rendersene conto è proprio Holly e lo fa senza dover dire niente, basta una lacrima. È lei che capisce che non potrà più rivedere i due amici, perché è invecchiata. Il tempo è passato e il lettore in poche vignette si troverà di fronte alla commovente morte di un personaggio, un concetto presente nei lungometraggi Disney fin dal principio, ma ormai diventato quasi un tabù nelle storie a fumetti. Anche in questo caso non c’è bisogno di dire niente, basta una vignetta muta.

Zemelo e Zironi riescono quindi in poche pagine a trattare temi impegnativi, con molta delicatezza. Il tutto senza tralasciare le tematiche natalizie più classiche, come l’importanza della solidarietà, la forza delle tradizioni, ma soprattutto il valore della famiglia, intesa non solo come quella presente, ma dove viene tramandato anche il ricordo delle persone che non ci sono più.

Tutto questo rappresentato da uno dei simboli del Natale per eccellenza: l’abete piantato tanti anni prima e attorno a cui ancora oggi si raccolgono tante persone a fare festa, non solo a Topolinia, ma anche nelle nostre case.

Autore dell'articolo: Carlotta Franceschini

Sono cresciuta prima con la Pimpa, i disegni di Tony Wolf, ma anche e soprattutto Cip e Ciop, e poi leggendo Topolino. Sono appassionata di cinema, amo leggere, ma la mia passione più grande è la montagna e, quando possiamo, io e mio marito Kim saliamo a fare trekking tra le amate Dolomiti. Papersera per me significa fumetti, ma soprattutto amici, è un po’ una famiglia allargata sparsa in tutta Italia..e non solo!