Il Club dei Supereroi 3
Ci eravamo abituati fin troppo bene con il numero precedente del Club dei Supereroi. Tuttavia, non stiamo guardando dal bordo di un possibile cratere o abisso, ma abbiamo di fronte solo un modesto avvallamento. C’è una piccola caduta, ma fortunatamente non rovinosa. Questo nuovo numero è un concentrato di alcune buone cose, ma al contempo se ne segnalano altre che minano un poco la resa complessiva.
Cominciando dalla copertina (sempre disegnata e colorata da Donald Soffritti), Paperinik e Paperinika si presentano in azione. Ma la loro è una presenza molto labile, dato che in nessuna delle due storie in cui sono inseriti (quella di apertura e quella di chiusura) sono i veri protagonisti, ma solo “gregari” aggiunti.
E partendo proprio dalla prima storia, Paperinik e il mistero di Tuba Mascherata (Marconi – M. De Vita), i due supereroi creati dalla penna di Guido Martina sono qui semplicemente comprimari di un goffissimo Paperone, che veste i panni del fantomatico vigilante (dei suoi dollari) alle prese con l’ennesima incursione dei Bassotti. Dopo alcuni anni in cui si sono viste mutare le imprese del più famoso vendicatore mascherato dal proprio tornaconto alla giustizia collettiva, si rinnova il tema del supereroe per “vendetta personale”, che porta avanti i propri interessi a scapito di altre persone. Storia molto divertente, con ottime gag e buon ritmo, molto godibile e che mette in mostra ottimi risvolti di un personaggio che avrebbe dovuto rimanere one shot nel panorama disneyano dei fumetti.
La seconda storia, però, smentisce quest’ultima affermazione (come si evince anche dall’editoriale di accompagnamento). Il ritorno di Supertuba (Faria Jr. – Leon) sembra imporsi di riprendere il tema e il personaggio della storia italiana, di imitarla quasi in tutto, ma senza il medesimo effetto positivo. Le gag sulla goffaggine di Paperone, che torna a travestirsi qualche tempo dopo le vicende appena lette (cosa sottolineata anche dagli stessi Bassotti), non sembra essere particolarmente efficace nello strappare una risata; tanto più che è necessario introdurre la figura di Paperino (impossibilitato a trasformarsi in Paperinik) quale personaggio risolutore della storia stessa. Decisamente un finale di “mini-saga” su questo nuovo supereroe che si chiude in maniera piuttosto debole (e ciò è confermato anche dall’ultima vignetta).
Di ben altra efficacia la gag page Intervento decisivo (Faccini), che prova a rimettere il vecchio cilindro inventato da Barks di nuovo in un costume da supereroe, anche se per finta. Si tratta di una breve assolutamente ironica e che porta in scena il modesto sogno di Paperone di trasformarsi nell’ormai noto (e diventato fin troppo virale presso alcune social community) Capitan Soldone, che cerca di bloccare l’uso dello stagno per coniare nuove monete. Gag page decisamente umoristica e geniale, ma che di supereroistico ha ben poco. Il solo fatto di vedere un ipotetico intervento in difesa della finanza globale e a tutela dei patrimoni più cospicui (e le lezioni di economia politica mi insegnano) non sembra essere sufficiente per rendere il personaggio degno di essere inserito tra le altre storie.
La selezione di questo albo prosegue poi con Super Pippo e il prode cavaliere (Connel/Alvarado), una storia in due parti che sembra voler descrivere le ipotetiche origini nobiliari di Super Pippo. In un contesto simil-medievale, l’antenato del supereroe compie alcune imprese servendosi di un’armatura super tecnologica, di armi inverosimili e di un cavallo volante (Astolfo, è lei?). Nella più totale mancanza di ritmo narrativo e di scarsa ilarità, la storia vede compiersi due imprese, entrambe concluse con il lieto fine. Forse potrebbe interessare gli appassionati del genere, ma decisamente la trama e il tipo di ironia non sono più attuali.
Si passa poi alle storie di Paper Bat. Il Cipollone Mascherato (Soares Rodrigues – de Mello) descrive una ricerca e cattura di un criminale, che usa un metodo insolito per rapinare le proprie vittime, ovvero affettando cipolle. E con lo stesso metodo verrà sconfitto da Paper Bat. Una storia breve che riesce a strappare un sorriso, come altre del supereroe.
Continuano anche le storie della serie Il Club dei Supereroi. José il Neofita (Borlotti Teixeira – Fukue) prosegue dal punto in cui ci eravamo fermati, ovvero dalla ricerca di una sede per il Club. Questa volta si decide per l’ammissione di José Bat nel gruppo. Una breve abbastanza sconclusionata, tra la ricerca di José da parte di Super Pippo e del Super Commissario, il furto dell’astronave di questi a Villa Bellavista, il rifiuto di José Bat di entrare nel Club (senza che gli altri battessero ciglio diversamente) e la rinuncia a far parte del Club da parte di Basettoni (lui, che aveva tanto insistito per entrarci). Decisamente poco fruibile, senza alcuna pretesa e probabilmente anche simbolica di come la serie stia evolvendo.
Di ben diverso tenore le due storie dedicate a Super Pippo. La prima, Super Pippo e la festa per un soffio (Macchetto – M. De Vita), è una divertente carrellata di situazioni improbabili che capitano al supereroe e che questi riesce a risolvere con fortuna e arguzia. Pur essendo una breve, l’autore riesce comunque a creare una buona ambientazione e a rendere il ritmo estremamente veloce e dinamico, senza grandi forzature e senza la necessità di ulteriori spiegazioni. La seconda, Un super… tosto (Enna – Deiana), è una gag page esemplificativa della testata in cui venne pubblicata, ovvero Disney Megazine. Il punto forte è proprio l’ironia marcata, che permette di cogliere la sua semplice intenzione, voler semplicemente far ridere. Ottima come intermezzo tra una storia e l’altra.
A seguire, troviamo le prime cinque gag page dal mondo di PK (Stenti/Sciarrone), pescate sempre dalla stessa testata. Come precisato anche dall’editoriale, queste mini sono fatte per raccogliere un sorriso da situazioni ironiche e comiche in cui i personaggi (che in quel periodo ritrovavamo in una veste più seria e con una maggiore complessità in PKNA) sono collocati. E proprio perché si evidenziano queste differenze tra le storie della testata principale e queste gag pages, i personaggi appaiono in una veste tra l’insolito e il curioso, ma mai troppo al di sopra delle righe. Divertenti ed efficaci nella loro semplicità.
A completamento, l’albo propone anche alcune gag pages olandesi, scritte da Felderholf e Schuddeboom per i disegni di José Antonio Gonzales. Il redazionale introduttivo ci ricorda che queste storie riprendevano i personaggi della serie PKNA, nel 2011 da poco approdata nei Paesi Bassi dove aveva riscosso un discreto successo. Tuttavia, queste mini risultano essere molto limitate nella loro ironia, e il confronto con le “gemelle” italiane non sembra reggere il confronto. Va però detto che tali mini possono essere apprezzate nell’ottica del completismo degli appassionati della saga medesima, proponendo situazioni comunque compatibili con l’universo costruito. Per quanto non siano altro che un mero tentativo di inserire PK e i personaggi a lui collegati in un contesto assolutamente ironico, sicuramente sono da apprezzare per una loro certa versatilità.
La storia di chiusura dell’albo, infine, è un’inedita danese. Super contro Alieni (Pihl – Freccero) racconta della trasformazione dei tre nipotini in piccoli supereroi, ognuno con una capacità speciale. L’idea pare essere ripresa dai Whizz Kids (storia che lo stesso editoriale di accompagnamento sembra suggerire che rivedremo più avanti), ma al contempo elabora anche altri spunti sia per quanto riguarda la trama sia per la parte grafica: l’invasione aliena e la cattura dei terrestri, il look alieno (molto simile a quello degli Yuzaan Wong di Star Wars – Invasion), i tentativi di fermare i loro piani di conquista, etc., sono temi che ormai ricorrono abbastanza spesso nelle storie a base fantascientifica e relative al rapporto tra alieni e mondo terrestre. Inoltre, la storia sembra basarsi su presupposti del mondo Disney puramente inventati, o addirittura che sembrano suggerire pieghe nascoste di status quo consolidati (davvero esistono pagine sigillate del Manuale delle Giovani Marmotte, creato da Barks, da aprire solo in caso di invasione aliena? Forse Roswell ha avuto effetti letterari ben più ampi di quelli che conosciamo…). Ma, a parte queste e alcune parti della storia in cui le trovate sembrano essere totalmente sconnesse rispetto alla linearità generale, si rivela come una storia carina da leggere, un buon divertissement per passare il tempo.
In conclusione, quest’albo cerca di sopperire ad un piccolo vuoto dettato dalla necessità di spostare più avanti il meglio della proposta editoriale, ovvero l’attesa delle storie di Darkwing Duck (che torneranno dal prossimo numero). La ristampa della serie di gag pages su PK e Super Pippo appare una buona scelta, sia per la loro vena marcatamente ironica, sia per essere un ottimo espediente per riprendersi dalla lettura di storie meno avvincenti e gradevoli. Se il precedente numero, comunque, aveva raggiunto un buon livello, questo sembra mostrare un piccolo “passo falso” nel decollo definitivo della testata. Vale la pena sicuramente attendere che tale decollo sia definitivo con i prossimi numeri, augurandoci che sia foriero di un volo ampiamente migliore dei piccoli passi finora fatti.
24 GEN 2022