Box Topolino Detective – Supergiallo di Topolino
La riscoperta di un classico rappresenta, in qualunque contesto, un’operazione affascinante ma al tempo stesso delicata, foriera di aspettative ma non esente da rischi. In ambito disneyano il termine Classico (con la C maiuscola) ha un’accezione ben precisa, nell’animazione come nel fumetto. Quello a cui Panini ha scelto di rendere omaggio in questa sede è proprio un Classico con la C maiuscola, ovvero il dodicesimo albo dell’ambitissima collana che in seguito sarebbe stata conosciuta dagli appassionati come I Classici di Walt Disney – prima serie.
Per farlo l’editore ha scelto una veste nuova per i collezionisti disneyani, ma simile a quanto fatto nel recente passato da Bonelli. Un elegante cofanetto in legno dal titolo Topolino Detective (che riprende nella parte alta il personaggio nell’illustrazione di Corrado Mastantuono per la copertina di MMMM – Le Origini), al cui interno trova spazio un pocket cartonato dalle dimensioni leggermente maggiori rispetto all’albo a cui si ispira. Il nuovo Supergiallo di Topolino, sul retro identificato come Disney Special Books n. 5 – Topolino Detective, riprende la grafica di copertina dell’originale, con sfondo giallo e tondo rosso/bianco, a sua volta mutuata dalla celebre collana di gialli Mondadori.
Come il suo illustre predecessore, già ristampato nel settembre 1978 come ventunesimo numero della seconda serie dei Classici Disney, l’albo ospita tre capolavori assoluti del Maestro Romano Scarpa, Topolino e la Dimensione Delta, Topolino e l’unghia di Kalì e Topolino e il Pippotarzan, oltre a Topolino e il tesoro degli Aztechi scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi. Le storie sono presentate nelle loro versioni rimaneggiate, prive dell’originaria divisione in due parti e totalmente a colori.
Ma la vera novità è nella nuova storia di raccordo scritta e disegnata da Casty, autore anche della copertina di questa riedizione. Intitolata L’asse del tempo, la frame-story ha per protagonisti Topolino, Minni, Pippo, il Prof. Enigm e Atomino Bip-Bip, immersi in un contesto stile Twilight Zone e costretti a rievocare le quattro avventure per richiamare altrettanti elementi capaci di riallineare il normale flusso temporale. Nonostante sia affidato al più valido interprete contemporaneo dell’autentico Topolino, il racconto non risulta particolarmente avvincente, complici certamente le sole sedici tavole disponibili, di cui appena due tra ognuna delle storie. Basti pensare che l’originale Prologo a Supergiallo di Topolino, scritto da Gian Giacomo Dalmasso e disegnato da Giuseppe Perego, poteva beneficiare in tutto di ben venticinque tavole. Pur non sfuggendo alla tradizionale rievocazione di avventure del passato, lì inserite nel contesto di uno show televisivo in quattro puntate, la storia riusciva comunque a presentare un intreccio minimamente interessante con protagonista Pippo tra furti, sequestri e sparizioni.
Anche gli editoriali disponibili sono pochissimi: tre pagine di introduzione, in cui Casty rievoca il suo grande amore per Scarpa e la scoperta del Supergiallo nella sua versione del 1978, e una pagina con quattro tavole del racconto inedito in versione preliminare.
Tuttavia, all’interno del ligneo scrigno, sono presenti altri tre oggetti oltre al volumetto. Un distintivo della Polizia di Topolinia, di ottima fattura ma ben poco affine alle storie presentate, vista la marginalità (se non la totale assenza) delle forze dell’ordine nelle storie contenute, che richiama quello presente sul cappello di Topolino nella copertina originaria; una bella lente d’ingrandimento, più grande di quanto ci si immaginerebbe dall’immagine promozionale; una mini litografia (in carta del tutto simile a quella delle stampe distribuite in regalo per le prenotazioni dei volumi in fumetteria) con l’immagine di Topolino sovrapposta a quella di centinaia di copertine del settimanale. Il tutto rusticamente presentato all’interno del cofanetto con truciolo color paglia utilizzato normalmente per riempire cesti e confezioni enogastronomiche. Certo, poco pratico per conservarci un albo a fumetti e una litografia, in considerazione della polvere che produce. Un consiglio per conservare il tutto al meglio può essere il seguente: recuperare il truciolo all’interno di una normale busta per fumetti e ricollocarlo così nel cofanetto dopo averlo pulito per bene con l’aspirapolvere.
In definitiva un’operazione certamente interessante: le quattro storie rappresentano un must assoluto e l’inedita frame-story d’autore un valore aggiunto, così come gli oggetti e il cofanetto molto ben realizzati. Un prodotto nuovo dal sapore antico in una veste elegante: un genuino, gradito omaggio a un albo che è rimasto nella memoria di tanti appassionati.
31 GEN 2022