Disney Collection n°4 – Mickey e la Terra degli Antichi

29 APR 2022
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Antichi

Il quarto volume della collana Disney Collection propone ai lettori italiani una storia del collaudato duo italofrancese formato da Denis-Pierre Filippi e Silvio Camboni che, ancora una volta coadiuvati dagli eccellenti coloristi Gaspard Yvan e Jessica Bodart, punta sull’atmosfera proponendo una favola ecologista ambientata in un suggestivo regno fatto di isole volanti sospeso tra lo spazio ed il tempo in cui Topolino, Pippo, Minni e Gambadilegno, improvvisati “pirati del cielo“, si troveranno costretti ad un’alleanza per cercare di contrastare la minaccia dalla tirannica figura di Macchia Nera.

Una storia ricca di avventura e dalle tinte fortemente poetiche, accentuate ancor più dalle coloratissime illustrazioni di Camboni che, grazie ai colori del duo Yvan/Bodart, regala al lettore suggestive scene di volo in un contesto fantasy particolarmente ispirato e ricco di romanticismo.

In uno straordinario mondo aereo in cui la popolazione vive su fragili isolotti sospesi per aria e fantastica sul misterioso continente perduto degli Antichi, il mastro cordaio Topolino svolge l’importante compito di mantenere unite fra loro le isole preservando così le proprietà dei concittadini dalle minacce di Macchia Nera, il sovrano del luogo.

Ci troviamo dinanzi ad un racconto fantasy che come la precedente opera del duo di autori Mickey e l’oceano perduto, lancia un chiaro messaggio ambientalista attraverso una trama che fa del rispetto nella natura e dell’amicizia lo strumento principale con cui combattere le ingiustizie e superare le difficoltà. Una fiaba che tra atmosfere pre-steampunk, abiti vittoriani e cavalcate a dorso di rapace rievoca echi di Moebius e di Miyazaki (ma anche le ambientazioni ed i messaggi verdi tanto cari a James Cameron), alternandoli ad atmosfere cupe e società distopiche degne delle pellicole di fantascienza del passato.

A chiusura del volume, una galleria di schizzi e bozzetti preparatori che purtroppo, causa la riduzione delle dimensioni delle tavole riprodotte, restituisce solo in minima parte l’enorme sforzo creativo ed artistico che si cela dietro ad ognuna delle vignette che compongono questa graphic novel.

Purtroppo l’opera presenta alcuni difetti, oggettivi e soggettivi. Nel loro modo di raccontare storie i disegnatori d’Oltralpe solitamente amano giocare con i ruoli dei personaggi calandoli all’interno di contesti inediti, dettagliatissimi e mai banali che purtroppo rendono le loro opere non adatte a tutti.

I mondi fantastici creati da Silvio Camboni

Tratto e contesto appaiono assolutamente diversi da quel che si è abituati ad assaporare dalla scuola Disney italiana, ma questa caratterizzazione estrema è tipica di un particolare approccio fumettistico nel quale, in una marea di dettagli e sfumature colorate, si cerca di costruire una realtà il più possibile precisa e definita attorno a personaggi ben noti per cercare di vedere come se la riescono a cavare in un contesto del tutto differente.

Quel che davvero manca è una sorta di “ribaltamento dei ruoli”. Se non si è abituati a questa forma di reinterpretazione del fumetto classico è possibile tacciare d’ingenuità o incompletezza un lavoro in cui tutta la dedizione riversata verso la componente artistica non trova bilanciamento in una trama o in una caratterizzazione dei personaggi sufficientemente originale. Relegare ciascun protagonista al più classico ruolo che negli anni gli si è sempre cucito addosso equivale a privare la storia di veri colpi di scena e alla fine un’opera di questo genere può risultare un interessante e meticoloso esercizio di stile riuscito solo a metà.

Se si riesce ad accettare quest’aspetto, Mickey e la Terra degli Antichi rimane una storia da leggere tutta d’un fiato in cui assistiamo alla crescita e alla ribalta di un eroe e dei suoi amici all’interno di un modo poetico, studiato nei minimi dettagli e realizzato in maniera superba.

Un altro evidente problema è dato, ahimè ancora una volta, dall’edizione italiana che seppur presentata su carta patinata non è in grado di restituire il feeling e i colori dell’edizione francese (peraltro di formato più ampio, con costa di copertina in tela e venduta al medesimo prezzo!). Alcune illustrazioni appaiono sbiadite e i dialoghi all’interno di un paio di balloon sono difficilmente leggibili, ma potrebbe essere un difetto limitato alla copia che abbiamo ricevuto.

Il volume può essere acquistato singolarmente oppure nell’edizione cofanetto da collezione unitamente a Mickey e l’oceano perduto, albo uscito l’anno scorso all’interno della medesima collana e finalmente ripresentato su carta patinata.

Per concludere, ancora una volta il duo Filippi-Camboni realizza un esercizio di stile accuratissimo e dall’elevato livello artistico che dà una visione differente del modo di fare fumetti Disney (e non solo). Un’albo che si apprezza sotto molteplici punti di vista se approcciato con il giusto atteggiamento, quello di chi vuole vedere i canonici personaggi della casa del Topo “recitare” i propri ruoli in un contesto diverso senza perdere la propria identità. A penalizzare l’opera ci pensa, come detto, l’edizione italiana, meno curata rispetto l’originale sia nella veste grafica che nei materiali e nei contenuti redazionali. Un vero peccato.

Autore dell'articolo: Alessandro Mercatelli

Ho iniziato a “guardare le figure” dalle pagine di Topolino quando non sapevo ancora leggere. Le vignette di Scarpa, Carpi, Cavazzano e De Vita accompagnano la mia vita da sempre e mi hanno portato ad affrontare la lettura del fumetto sotto molteplici punti di vista. Amo alla follia la nona arte e adoro analizzarla in tutte le sue sfaccettature. Questa passione mi ha permesso di diventare giornalista e di collaborare con svariate emittenti e testate: dopo diversi anni passati a scrivere per alcuni quotidiani locali, da 11 anni scrivo su Leganerd, e da 25 faccio lo speaker radiofonico. Sono sempre pronto a mettermi in gioco per cercare di analizzare, condividere e confrontare le mie idee riguardo il meraviglioso mondo Disney e tutto il panorama di artisti che vi ruota attorno. Il mio sogno? Una casetta in Via dei Platani e una bella amaca in giardino!