Disney Collection n°5I – Topolino e i mille Gambadilegno

25 GIU 2022
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Con il volume “5I” della collana Disney Collection, Panini presenta Mickey e i mille Gambadilegno, graphic novel del duo francese Jean-Luc Cornette e Thierry Martin, rispettivamente impegnati alla sceneggiatura e ai disegni di un racconto dalle tinte fantasy che, come gran parte delle opere edite dalla casa francese Glènat, ricontestualizza i protagonisti di casa Disney all’interno di scenari del tutto inediti.

In un medioevo alternativo, in cui la magia fa parte del quotidiano, il giovane Topolino trascorre sereno la propria vita assieme alla fidanzata Minni e all’amico di sempre Pippo, che sogna di diventare cavaliere. La tranquillità degli amici viene scossa quando Gambadilegno viene a conoscenza di un tesoro custodito da un drago e, per cercare di entrare in possesso delle ricchezze, ruba al mago del villaggio una curiosa pozione moltiplicatrice che scatenerà una serie di eventi esilaranti e avventurosi.

Ancora una volta ci troviamo dinanzi un prodotto dall’elevatissima qualità artistica in cui il tratto di Martin rielabora completamente tutti gli standard disneyani proponendo personaggi dalle forme tipicamente ispirate al disegno d’oltralpe. I protagonisti che siamo soliti osservare dalle pagine dei fumetti prendono vita attraverso un tratteggio essenziale ma nel contempo ricco di dettagli. Alla stilizzazione delle forme si contrappone una maniacale ricerca per il particolare che viene rivolta al contesto regalando abiti, scenari e paesaggi ricchissimi su cui perdersi.

Un esempio della perfetta commistione da semplicità e dettaglio

Gli scenari urbani spiccano enormemente dinanzi la semplicità dei corpi e delle espressioni dei protagonisti, così come le scene ambientate all’interno della foresta, in cui l’occhio del lettore viene catturato da immagini morbide, dai colori tenui in cui fiori, foglie ed animali si fondono in un contesto sospeso tra fiaba e magia. 

Le affinità con il tratto di alcuni autori eccellenti si percepiscono immediatamente: Martin non fa mistero del suo amore per il fumetto belga e francese mostrando una certa affinità con le anatomie di Maurice “Morris” de Bévère e con gli abiti e gli animali disegnati da Peyo. Nonostante i riferimenti illustri, l’opera spicca per una sua caratterizzazione indipendente e regala una godibilissima esperienza di lettura grazie ad una trama per nulla scontata in cui l’umorismo si alterna sapientemente all’epicità.

L’incalzare delle vicende in cui Topolino viene suo malgrado coinvolto è scandito all’interno di quattro capitoli in cui si assiste al cambiamento del protagonista che, da pacifico abitante di una antica foresta, si improvvisa eroe per salvare il proprio regno.

La sceneggiatura di Cornette ha infatti il pregio di gestire molto bene i tempi del racconto: ad un primo atto tranquillo, che permette al lettore di immergersi in pieno nello stupendo contesto realizzato da Martin, segue una parte più investigativa che culmina in un terzo atto dinamico, infarcito di gag e di azione.

La narrazione è scandita attraverso una “regia” eccellente in cui gli autori giocano con le dimensioni delle vignette per cercare di trasmettere di volta in volta sensazioni di serenità, concitazione e azione, in un’alternanza di grandezze e di dettagli che riesce sempre a sorprendere il lettore.

Nel portare avanti il racconto il duo franco-belga si diverte ad infarcire il tutto con riferimenti e citazioni di ogni genere.

La figura del drago a custodia del tesoro è un chiaro tributo al capolavoro Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, del quale l’opera pare perfino omaggiare il film in un paio di inquadrature, ma l’occhio più attento ed esperto potrà cogliere anche citazioni da Il Trono di Spade e altre opere fantasy di autori illustri.

Un chiaro riferimento a Tolkien

Il volume, come i precedenti della medesima collana, si presenta in una veste di pregio, con copertina cartonata e stampa lucida selettiva. Le pagine, spesse e patinate, restituiscono un ottimo feeling dei colori: l’opera di Cornette e Martin viene presentata nella massima fedeltà rispetto alla sua originaria veste grafica. Grazie al lavoro svolto da Panini è possibile apprezzare il contrasto tra semplicità e amore per il dettaglio che la caratterizza così come il sapiente uso dei colori con cui Martin, attraverso tinte sempre tenui e delicate, riesce a rappresentare la storia scritta dal collega.

Unica vera pecca dell’edizione italiana è la scarsità di contenuti extra. Sono solo tre in tutto le pagine che permettono di apprezzare giusto un paio di disegni preparatori ed una copertina alternativa.

Dinanzi un’opera così particolare ed elaborata si sarebbe sicuramente apprezzato un po’ più di spazio dedicato ai due autori per mostrare e permettere di apprezzare al meglio l’enorme lavoro che è stato dedicato da ciascuno in questa originalissima opera. Proprio per questa piccola svista, come sempre determinata dalla necessità di contenere il più possibile i costi di produzione, non si riesce ad assegnare il punteggio pieno.

Resta il fatto che Mickey e i mille Gambadilegno è un’opera decisamente originale e dall’altissima qualità artistica e letteraria capace di mostrare una veste inedita dei personaggi Disney all’interno di un contesto estetico per nulla banale o scontato.

Autore dell'articolo: Alessandro Mercatelli

Ho iniziato a “guardare le figure” dalle pagine di Topolino quando non sapevo ancora leggere. Le vignette di Scarpa, Carpi, Cavazzano e De Vita accompagnano la mia vita da sempre e mi hanno portato ad affrontare la lettura del fumetto sotto molteplici punti di vista. Amo alla follia la nona arte e adoro analizzarla in tutte le sue sfaccettature. Questa passione mi ha permesso di diventare giornalista e di collaborare con svariate emittenti e testate: dopo diversi anni passati a scrivere per alcuni quotidiani locali, da 11 anni scrivo su Leganerd, e da 25 faccio lo speaker radiofonico. Sono sempre pronto a mettermi in gioco per cercare di analizzare, condividere e confrontare le mie idee riguardo il meraviglioso mondo Disney e tutto il panorama di artisti che vi ruota attorno. Il mio sogno? Una casetta in Via dei Platani e una bella amaca in giardino!