Disney Special Events 34 – Biancaneve e i Sette Nani
A 85 anni dalla proiezione del primo lungometraggio della storia del cinema dell’animazione, Panini Comics pubblica uno speciale dedicato a Biancaneve e i Sette Nani dall’omonimo titolo.
Il volume, che alterna storie a fumetti con protagonisti i personaggi del film ad articoli di approfondimento di Davide Del Gusto, si presenta, fin dalla copertina di Andrea Greppi con i colori di Maria Claudia Di Genova, ben curato. Il formato e l’impaginazione ricordano quelli dei Grandi Classici Disney, sebbene il monotematismo dell’opera ci conduca in un ambito ben diverso: quello di uno studio filologico e appassionato all’interno di un argomento che finora, in Italia, era stato principalmente curato solo nella sua forma animata.
Insomma, il volume che ho per le mani e che mi appresto a recensire è sicuramente un’operazione coraggiosa, meritevole di plauso, sebbene non esente da alcune problematiche imputabili più alla sfera del contenuto che alla cura generale dell’opera.
Partendo dall’indice è subito chiaro il taglio che viene dato al volume: a differenza di altre testate Disney che si occupano di materiale del passato, le storie presenti nella testata in questione seguono un percorso cronologico, che parte dal 1939 e termina nel 1988. Leggendo gli articoli di approfondimento si intuisce che la costruzione del volume ha a cuore soprattutto un’encomiabile ricerca di taglio progressivo, che coinvolge tanto le storie in sé quanto il contesto sociale nella quale esse furono scritte e pubblicate.
Partendo dal lungometraggio animato del 1937 e terminando con accenni alle storie di Biancaneve prodotte per il mercato estero tra il 2011 e il 2022, il volume si presenta quindi quasi come un’enciclopedica fonte di informazioni per gli appassionati delle vicende di Biancaneve nel mondo del fumetto.
Cucciolo, l’anima nera
La prima storia qui pubblicata è Biancaneve e il mago Basilisco (Pedrocchi/Pagot, 1939), la cui ultima ristampa risale al 2007, nel n. 30 de Le Imperdibili, dove tuttavia risultava monca di alcune tavole. Si tratta dunque di un prezioso recupero, non solo perché rappresenta la prima apparizione del personaggio di Biancaneve nel mondo dei fumetti italiano, ma anche perché rende giustizia alla tradizione spesso poco approfondita del fumetto Disney nostrano precedente al formato libretto di Topolino, non senza però alcuni limiti puramente tecnici: la storia di Federico Pedrocchi risulta qui sacrificata in un formato che non le si confà . Una conseguenza inevitabile, se si pensa alla differenza nelle dimensioni della carta rispetto a Paperino e altre avventure. Purtuttavia, la storia di Pedrocchi impreziosisce non poco il volume.
La lettura prosegue con due brevi americane, le uniche non italiane nel volume: Il compleanno di Cucciolo (?/Armstrong, 1950) e I sette nani e le monellerie di Pinocchio (?/Bradbury, 1952). Non particolarmente rilevanti da un punto di vista qualitativo, lo sono però in ambito di storia del fumetto, in quanto rappresentano la prosecuzione della tradizione fumettistica di Biancaneve fin negli anni Cinquanta, e permettono di comprendere dunque le sue successive incarnazioni nel mercato italiano, rappresentato con le due successive storie.
Prima I sette nani e la fata incatenata (Martina/Scarpa/Gatto, 1959), storia particolarmente fantasiosa, in linea con un decennio fumettisticamente florido, con atmosfere piuttosto cupe e una prova ad ostacoli avvincente; poi I sette nani e l’anello di betulla (Scarpa/Cimino, 1960), in cui, nella speranza di rivitalizzare ulteriormente una tradizione fumettistica ormai già consolidata, fa la sua prima apparizione un presunto ottavo nano, Zenzero, che aveva abitato in tempi remoti con i sette più conosciuti. La storia in questione, pur presentando uno schema non troppo dissimile da quella che la precede, risulta meno cupa e più in linea con una sensibilità già evidentemente mutata in seno ai lettori di Topolino.
Chiude il volume Topolino e l’incredibile naniversario (Michelini/Gatto, 1988), storia in cui fa la sua ultima apparizione il personaggio di Pacuvio, questa volta alle prese con una riscrittura del lungometraggio animato ordita dalla perfida strega Grimilde.
In ultima analisi, sento di consigliare questo volume ad ogni appassionato di materiale Disney, in quanto fondamentale contributo ad un tema, quello della trasposizione filmica nel mezzo fumettistico, fin troppo ignorata, nonostante questo sia alle origini del fumetto disneyano in toto.
31 DIC 2022