Topolino 3529

21 LUG 2023
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Topolino 3529

Topolino 3529 si apre sotto il segno di Corrado Mastantuono, autore sia della copertina che della prima storia dell’albo, per quanto non correlate tra loro.

L’episodio di apertura, infatti, appartiene alla prima storia lunga dell’autore romano. Questo ciclo di cinque episodi, intitolato Blue Peaks Valley dal nome della cittadina dove è ambientato, rappresenta idealmente il climax di un percorso iniziato nel 2019 con Zio Paperone e l’oroscopo improvvisato, prima storia del ciclo Papersera News Presenta. Con la decima avventura, Zio Paperone in Freddo, neve e pagine stampate, si apre un ricorrente motivo di digressioni sulla giovinezza di Paperone e di come questa sia intrecciata a doppio filo con le origini del giornale paperopolese per eccellenza.

La storia di questo albo riprende proprio dalla conclusione della suddetta storia, a ben due anni di distanza, nonostante la strana assenza di didascalie o riferimenti espliciti nel Dove eravamo rimasti… a firma di Nucci. La stessa trama parte rimettendo al centro delle vicende l’antagonismo tra Paperone e il banchiere Estatisto, già autore del grande incendio che chiuse la prima incarnazione del giornale e ora accaparratore di miniere come in uno dei più classici racconti western.

Il giovane papero, nonostante detenga il titolo di protagonista, in realtà rappresenta più un escamotage per raccontare vicende, un trait d’union tra le avventure di frontiera e il mondo Disney, due mondi tanto cari all’autore (già artista al servizio di Tex Willer), ma che ne rappresenta anche una cifra stilistica sempre più prominente. Già nelle più recenti avventure di Bum Bum Ghigno, ma anche dello stesso Papersera, al centro del racconto non vi è solamente il protagonista, ma un vero e proprio microcosmo in evoluzione.

Altro ciclo in ascesa è quello di Lord Hatequack presenta: L’ora del terrore!, inaugurato da Marco Nucci nel 2022 per poi essere rimbalzato con Giulio Gualtieri, autore anche dell’episodio Geoffrey e il mistero del mal di luna. Un racconto dall’incipit abbastanza comune, che gioca sulla trasformazione di uno dei protagonisti in un mostro notturno, in questo caso un licantropo.

Nello svolgimento, la storia non ha particolari guizzi e, anzi, sembra anche un po’ confusa e macchinosa in diversi passaggi, così come gli stessi disegni sembrano non essere all’altezza della qualità cui Graziano Barbaro ci ha abituato negli anni. Infine, infelice anche la scelta dei colori, che in alcuni casi sembrano tradire un’ambientazione diurna in contrasto con ciò che i disegni e i dialoghi asseriscono.

Giorno o notte?

Le tre riempitive che seguono girano attorno alla commedia degli equivoci. Nella prima, La coscienza di Ciccio, Tito Faraci imbastisce un alquanto banale fraintendimento e lo slapstick che ne consegue, valorizzato esclusivamente dall’ormai solidissimo tratto umoristico di Federico Franzò.

Peter Snejbjerg e Marco Rota, in Paperino e la crociera tra cugini, invece giocano proprio sul dubitare delle proprie convinzioni, concetto portato all’esasperazione da Paperoga, con effetti ovviamente catastrofici.

Manetta, Rock Sassi e il commissariato a cinque stelle, per i disegni di Marco Palazzi, rappresenta il debutto Disney di Marcello Bondi, già polivalente autore per Zagor, Tex e Diabolik. La commedia degli equivoci anche qui la fa da padrone, tradendo la stessa problematica di quella di Faraci: entrambe sono pervase da una ripetitività che nel tentativo di emulare i ritmi dei cartoon offre una sgradevole sensazione di stallo, dove salvo l’incipit e il desinit lo svolgimento può essere reiterato ad oltranza, senza soluzione di continuità.

Chiude l’albo Paperino, Paperoga e il principe del cosmo, di Rudy Salvagnini e Nicola Tosolini, dall’umorismo delirante come i protagonisti e che riesce ad intrattenere bene nonostante giri attorno ad una sol riuscita e ripetuta gag che guida i due paperi attraverso il folle mondo del teatro d’avanguardia.

Le occasioni della vita vanno colte al volo!


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Autore dell'articolo: Andrea Pasti

Andrea Pasti cresce leggendo Topolino per tutta la vita. All'età di diciotto anni appende i fumetti al chiodo, per poi riprendere nel 2019 dopo aver conseguito la laurea in Scienze Geologiche. Come Leo Ortolani non ha ancora trovato una concreta applicazione del suo indirizzo.