Topolino e il campionissimo

26 SET 2023
Topolino e il campionissimo

La vignetta con il titolo della storia, simile ad un manifesto cinematografico.

Se penso a quegli albi che hanno contribuito a corroborare il mio amore per le avventure a fumetti vissute da Paperino, Topolino e tutti gli altri personaggi dell’allegra banda Disney, tra questi un posto d’onore spetta sicuramente al quarto ed ultimo volumetto della serie Topolino Classic Edition. Uscito a fine 2017, l’albo costituisce una pubblicazione monografica interamente dedicata a Romano Scarpa, con una selezione di storie scritte e disegnate dal Maestro che attinge a diversi periodi della sua produzione, dagli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta.

Tra queste figurano classici intramontabili come Paperino e le lenticchie di Babilonia, Paperino Agente dell’F.B.I., Topolino e la Dimensione Delta e simpatiche e godibili vicende quali Zio Paperone e il codice degli affari, Topolino e il vortice ipnotico, Topolino e la Regina d’Africa… E poi c’è la storia da cui è tratto quel gioioso Mickey Mouse (irresistibile nella vividezza con cui è raffigurato, strabordante di entusiasmo e di allegria) che campeggia sulla bella copertina del volume: Topolino e il campionissimo.

K.O. al primo round

Topolino messo K.O. dalla… inusitata forza pippesca!

La vicenda, che si snoda nell’arco narrativo di una sola puntata, esordisce sul numero 154 di Topolino libretto pubblicato il 10 Gennaio 1957 e rappresenta una delle primissime prove da autore completo del Maestro veneziano. Tutto ha inizio nel corso di una battuta di caccia a cui partecipano Topolino e Pippo, con quest’ultimo che finisce per avventurarsi inconsciamente nei pressi di un’area ad alta rischio per via delle sperimentazioni atomiche che vengono effettuate in loco. L’incauto pippide viene investito da potenti radiazioni scatenate a seguito di un’esplosione atomica che sortiscono sul suo corpo un effetto a dir poco incredibile: lui, di costituzione così gracilina, assume in breve una forza sovrumana delle cui conseguenze nefaste saranno spettatori “attivi” prima la 113 e poi lo stesso Topolino. 

Topolino comprende che la potenza, di colpo innestatasi nei muscoli del suo amico, ha necessariamente bisogno di essere regolata e soprattutto ben indirizzata, in modo tale da non arrecare danni al prossimo e lo accompagna quindi in palestra, dove potrà allenarsi a dovere.
Il loro ingresso nella struttura avviene tra gli sberleffi generali degli abituali frequentatori della stessa, che non possono fare a meno di piegarsi in due dalle risate non appena si vedono comparire davanti un tipo così smilzo e magrolino, dall’aria tanto placida e bonaria che sembra essere in tutto e per tutto un… pesce fuor d’acqua!

Jim Parrucca

L’ossessione di Parrucca per il suo infausto passato.

Tuttavia, la forza esplosiva di Pippo impiega ben poco tempo a richiamare l’attenzione di coloro che fino a pochi istanti prima si divertivano a deriderlo e, in particolare, vi è un personaggio che più di ogni altro si interessa alla sua strabiliante potenza.
Il figuro in questione è Jim Parrucca, un ex-pugile che rimugina ossessivamente sulla sua sfortunata carriera e che sembra covare propositi di vendetta in quello stesso ambito sportivo che tanti anni prima lo ha rovinato come atleta e come persona. Parrucca, comunque, non è certo un ingenuo e si guarda bene dal raccontare il suo infelice passato ed i suoi futuri intenti a Topolino e Pippo, mostrandosi semplicemente intenzionato a fare da procuratore a quest’ultimo, in modo tale che la sua carriera da pugile professionista possa spiccare il volo.

E così accade! Pippo in breve tempo diventa il Campionissimo citato nel titolo di questa gustosissima storia, inanellando una serie di vittorie sportive che lo portano a trionfare nelle varie categorie del pugilato con la conquista dei rispettivi titoli mondiali, a partire dai “piuma” fino ai “medi”. Il suo successo è tanto travolgente, quanto inizialmente impronosticabile, dato che nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la sua stella sportiva emergesse praticamente dal nulla per brillare di una luce sfolgorante, una stella che nessuno dei suoi diretti avversari sul ring sembra riuscire minimamente ad oscurare.

Topolino e il campionissimo di modestia.

L’irresistibile candore del futuro “Campionissimo”.

Arriva dunque il momento in cui il nostro eroe si appresta a disputare l’incontro più importante della sua carriera, quello per la conquista del titolo di campione del mondo dei pesi massimi! Ma proprio la sera del grande evento che lo vedrà indiscusso protagonista, ecco il punto di svolta cruciale nella vicenda. Il bieco Parrucca, infatti, svela il suo vero piano: sapendo che tutti scommetteranno sulla prevedibile vittoria di Pippo, è intenzionato a fargli perdere l’incontro cosicché lui, puntando il denaro sullo sfidante, potrà vincere tanti bei dollaroni.
Ma Topolino, che è il più grande amico di Pippo e suo primo sostenitore, può mai accettare di giocargli un tiro mancino o di convincerlo a perdere di proposito, rovinandogli quella che fino a quel giorno è stata una strabiliante carriera, foriera di successi e che ha entusiasmato tanta gente?

L’integrità morale del Topo dalle grandi orecchie non vacilla neanche per un secondo e smuove la rabbia di un Parrucca che, di contro, ha la ferma intenzione di portare a termine il suo losco piano sia dal punto di vista di un proprio arricchimento personale ma anche e soprattutto (come racconterà lui stesso nel finale) per perpetrare quella vendetta il cui pensiero lo perseguita da fin troppo tempo. Da giovane, infatti, fu sul punto di vincere il titolo per cui adesso concorre il suo “assistito” ma perse l’incontro per colpa di un disonesto: una buccia di banana lanciata da qualcuno del pubblico lo fece scivolare e il suo sfidante, colto il momento propizio, lo riempì di botte.

Le ferite per quella sconfitta, avvenuta per circostanze avverse e non imputabile ad una sua inferiorità nei confronti dell’avversario, non si sono mai sanate e, al netto di quelle fisiche che ancora oggi lo marchiano nel volto, sono soprattutto le lacerazioni psicologiche causate da quell’infausto incontro che lo pungono nel vivo e gli bruciano dentro, accecandolo d’ira e alimentando una voglia di rivalsa per quel palcoscenico che avrebbe potuto acclamarlo come trionfatore e che invece lo ha marchiato come sconfitto.

Perciò l’onestà di Topolino, che può intralciare i suoi propositi di vendetta, rappresenta per lui un pericolo che bisogna assolutamente arginare e per farlo occorre rendere inoffensivo quel topo per nulla incline al malaffare.

Difatti, consapevole del possibile diniego da parte di Mickey di spalleggiarlo nel suo torbido intento, l’ex pugile ha già predisposto per lui un trattamento ben poco ragguardevole con l’obiettivo di metterne a repentaglio la vita se solo Pippo non obbedirà ai suoi dettami.

Topolino, sei VIVO!

Topolino, sei VIVO!

Che situazione palpitante! Ogni volta che mi ritrovo a leggere questo passaggio della storia non posso fare a meno di sentire così umana ed intensa la preoccupazione dei nostri due protagonisti per le sorti l’uno dell’altro, separati da una netta distanza fisica in quei momenti angoscianti ed impegnati a fronteggiare una battaglia con nemici diversi (Topolino attento a salvare sé stesso da voracissimi piranha pronti ad assaltarlo e Pippo sul ring contro il suo diretto avversario), eppure così uniti e vicini a livello emotivo, con la speranza di vincerla ancora una volta, questa battaglia, che non è solo una sfida su un ring o la strenua resistenza di chi combatte e si dimena per salvare la propria incolumità.
La sfida che ci presenta Scarpa in questo emozionante risvolto della storia, assurge a metafora della lotta del bene sul male, con i nostri eroi impegnati affinché l’onestà e la giustizia abbiano la meglio sulla cattiveria e la disonestà.

Il Campionissimo e il suo amico

Il trionfo sportivo del campione e la celebrazione di una meravigliosa amicizia.

Ed è un vero e proprio trionfo dell’amicizia la scena in cui si vede un tenerissimo Pippo, fresco di nomina a campione universale dopo avere disintegrato in un colpo solo le insidie del suo avversario e dell’infido Jim Parrucca, stringere forte a sé il suo caro amico Topolino, abbracciandolo con un trasporto ed un affetto vigorosi e tenendolo stretto a sé con i propri robusti guantoni.
Una vignetta che sintetizza in maniera magistrale la vividezza di questi personaggi, quanto sia forte il legame che li unisce e che li rende meravigliosamente umani, capaci di provare delle emozioni intense sulla propria pelle e di trasmetterle ai lettori, i quali non possono fare a meno di tifare fino all’ultimo per i propri beniamini e di esultare insieme a loro, tanto nella gloria sportiva raggiunta dal campionissimo, quanto nella bellezza di vedere i due amici fraterni esplodere di gioia nel ritrovarsi di nuovo l’uno accanto all’altro, sani e salvi, stretti in un affettuosissimo abbraccio.

L’ennesima dimostrazione dell’amore e dell’attenzione nella delineazione della psicologia dei personaggi, del loro modo di farli recitare e di renderli credibili, spontanei e tridimensionali agli occhi del lettore che, ancora una volta, hanno portato Romano Scarpa a vincere su tutta la linea, realizzando una vicenda memorabile e bellissima.

Applausi a scena aperta per questo straordinario Maestro Disney che ci ha regalato, con la presente avventura, una delle tante prodezze di cui è colma la sua carriera artistica. E alla luce di questo, penso che il titolo di vincitore, anzi di Campionissimo, oltre che Pippo, se lo meriti anche questo meraviglioso cartoonist che oggi come all’epoca della prima pubblicazione delle sue storie, ci fa divertire, ci coinvolge, ci appassiona, ci intriga, ci fa emozionare e ci fa amare questo splendido universo di fantasia che è il mondo Disney e, come pubblico in platea, ci fa sostenere a gran voce e parteggiare fino all’ultimo per i suoi genuini interpreti senza tempo!

Autore dell'articolo: Samuele Lo Galbo

Leggo Topolino e i fumetti Disney da quando ero bambino, passione che si è rinnovata da qualche anno e che porto avanti con orgoglio anche grazie al confronto con la community del Papersera. Sogno, un giorno, di scrivere storie di Paperi e di Topi sul mio amato giornalino e di vedere la mia firma tra gli autori del settimanale.